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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fatture false per oltre 25 milioni di euro: arrestati due imprenditori e un commercialista

Stando alle indagini, avrebbero impiegato più di 400 dipendenti omettendo sistematicamente il versamento dei relativi contributi e ritenute

Due imprenditori e un commercialista sono stati arrestati perchè responsabili di reati fiscali, societari e fallimentari. La guardia di finanza di Venezia ha eseguito oggi un'ordinanza di custodia cautelare (emessa dal Luca Marini, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Venezia)  nei confronti dei tre indagati, al termine di un'indagine dirtta dalla procura lagunare e condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria. 

L'inchiesta ha permesso di accertare che il gruppo, tra le province di Venezia e Treviso e quella di Lecce, in 9 anni si sarebbe reso responsabile dell'emissione e dell'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, pari a oltre 25 milioni di euro, e all’illecita intermediazione di manodopera. Più in particolare, le indagini hanno permesso di raccogliere elementi secondo cui gli indagati, tra i quali imprenditori attivi da oltre un decennio nel settore del montaggio e posa in opera di mobili, arredi e infissi per uffici, negozi e stand fieristici, avrebbero impiegato più di 400 dipendenti omettendo sistematicamente il versamento dei relativi contributi e ritenute.

Avrebbero assunto i lavoratori presso società cartiere intestate a prestanome, compensando i debiti fiscali e previdenziali con inesistenti crediti d’imposta. L’effettivo impiego di tali lavoratori, di contro, sarebbe avvenuto, senza soluzione di continuità, in aziende operanti sul mercato a condizioni particolarmente competitive, riconducibili ai partecipi del gruppo. La frode, attuata con l’ausilio di alcuni professionisti, tra i quali il commercialista arrestato, ha permesso alle imprese beneficiarie di disporre di una rilevante forza lavoro a prezzi contenuti con rilevanti effetti distorsivi delle condizioni di libera concorrenza nel settore di riferimento.

Questo meccanismo ha causato all'Erario e alle casse previdenziali un danno quantificato in oltre 16 milioni di euro. Inoltre, il gruppo avrebbe provocato dolosamente il fallimento di una delle società “beneficiarie”, distraendo e dissipando circa 3 milioni di euro in pregiudizio dei creditori. Nel dettaglio, i tre arrestati sono il 46enne Michele Mazzon (sandonatese residente a Treviso, a capo del gruppetto di malviventi e con alle spalle anche una attività di importazione di mascherine, poi ritirate perché prive di certificazione, con la Tecnika S.r.l.), il fratello 35enne Stefano Mazzon residente a Noventa di Piave ed il 55enne Salvatore Mercurio (commercialista) residente a Taviano (LE). Infine, nei guai sono finiti anche la 31enne Francesca Resta residente a Jesolo ed il 40enne Gianluca Lazzarato di Quarto d'Altino.

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