Sanità, 523mila euro per borse di studio e steward pronto soccorso
La Regione ha deliberato lo stanziamento di una somma di mezzo milione di euro per le riforme che interessano il Pronto Soccorso Veneto
VENEZIA - La giunta regionale, nella sua seduta di martedì su proposta dell’assessore alla sanità, ha stanziato una somma complessiva di circa 523.000 euro per proseguire nella realizzazione della riforma nel senso dell’umanizzazione nei Pronto Soccorso del Veneto.
Il provvedimento è stato illustrato dal presidente della Regione nel corso del punto stampa tenutosi dopo la riunione dell’esecutivo e prevede un finanziamento di 450 mila euro per finanziare 30 borse di studio annuali di 15.000 euro l’una da destinare ad altrettanti laureati in materie sanitarie (infermieristica o medicina) da mettere all’opera nelle sale d’attesa per tenere i contatti informativi con i pazienti in attesa e i famigliari di quelli all’interno degli ambulatori. 73.350 euro serviranno invece per attivare una veloce formazione specifica sui comportamenti da tenere.
“Come detto fin dal primo giorno – ha tenuto a sottolineare il Governatore – tutto deve andare a regìme entro settembre e così sarà. Con questa delibera investiamo anche sui giovani che si apprestano a varcare la soglia delle professioni sanitarie. Credo sia un’esperienza assolutamente formativa che essi possano partire dalla gavetta, da una sala d’attesa del Pronto Soccorso, dal rapporto diretto con i pazienti”. Il Progetto di Formazione, affidato all’Ulss 9 di Treviso, presenta tre linee di sviluppo: Corso per il personale dipendente afferente ai Pronto Soccorso, operatori socio sanitari dedicati o a supporto, infermieri di triage o di sala; Corso per laureati in scienze infermieristiche con borsa di studio dedicata allo svolgimento di un tirocino annuale; Corso di formazione per l’operatore volontario.
“Ma non ci fermiamo qui – ha incalzato il presidente – perché vogliamo arrivare ad un Pronto soccorso dove non debba accadere che un paziente aspetti ore e ore per avere una prestazione. Stiamo infatti lavorando ad una nuova delibera, che approveremo quanto prima, con la quale andremo a rivedere i protocolli operativi e porremo un limite orario plausibile da non superare per ogni paziente che, fatta la media, dovrà attorno alle 4 ore. C’è anche una questione legata al numero del personale – ha aggiunto – e dove necessario assumeremo senza problemi. Siamo però convinti che suppergiù l’80% della questione sia legata ad aspetti organizzativi e di protocollo operativo e lì andremo ad intervenire”.
Il Presidente ha concluso ricordando che la stragrande maggioranza delle lamentele arrivano da persone che hanno un codice bianco o verde (i due meno gravi che assommano a circa il 70% di tutti i 2 milioni annui di accessi ai Pronto Soccorso), “ed in questo senso stiamo lavorando anche per dare vita ad una grande alleanza con i medici di medicina generale. L’accordo ancora non c’è, ma il lavoro prosegue con costrutto”.