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Cronaca Fonte / Via Asolana

"Bordello" di Fonte, residenti decisivi nell'indagine dei carabinieri

La donna cinese di 42 anni arrestata con l'accusa di essere la maitresse è rimasta in silenzio di fronte al giudice. Sentiti dai militari anche alcuni clienti della "casa dell'amore" di via Asolana

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la donna cinese di 42 anni arrestata con l'accusa di essere la maitresse del "bordello" di via Asolana a Onè di Fonte scoperto dai carabinieri di Castelfranco. Stamattina, assistita dal legale di fiducia Luigi Torrisi del Foro di Treviso, la presunta tenutaria della casa di piacere ha preferito rimanere in silenzio davanti il gip Bruno Casciarri, che al temine dell'udienza ha convalidato l'arresto. La 42enne si trova attualmente reclusa nel carcere femminile di Venezia in attesa che venga contattata la sorella, anche lei residente in provincia di Treviso, che sarebbe disposta ad accoglierla consentendole così di poter andare agli arresti domiciliari.

Al gip il difensore ha contestato l'arresto sostenendo che manca completamente la traduzione in cinese degli atti relativi all'arresto. «La mia assistita non parla né legge l'italiano -ha spiegato Torrisi- e non è stata in grado di poter comprendere quello che stava succedendo. Inoltre non ci pare vi sia la flagranza del reato perché al momento dell'irruzione da parte dei carabinieri non era in corso nessuna attività di prostituzione». Il blitz dei militari dell'arma è avvenuto dopo settimane di appostamenti.

A mettere le forze dell'ordine sulle tracce della 42enne erano stati i vicini, che avevano notato il grande via vai di uomini dentro e fuori l'appartamento in cui, secondo le accuse che si basano anche su dichiarazioni rese da alcuni uomini che avrebbero frequentato il "bordello" come clienti, la donna avrebbe fatto prostituire alcune connazionali tra cui la 49enne che era con lei al momento dell'arrivo dei carabinieri. «Non sono io la tenutaria della casa, chi gestisce tutto è un'altra persona»: ha raccontato la 42enne al proprio avvocato che, dopo la concessione degli arresti domiciliari, è intenzionato a chiedere al pubblico ministero l'interrogatorio per chiarire la posizione della cinese.

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