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Cronaca

Foto hard di minorenni nel computer: 60enne condannato per pedopornografia

Il giudice gli ha rifilato una pena di un anno e quattro mesi di reclusione, ma i guai per l'uomo non sono finiti: atti spediti a Venezia per altre immagini a luci rosse

TREVISO Condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con rito abbreviato e dunque con lo sconto di un terzo della pena, per detenzione di materiale pedopornografico. E' la sentenza pronunciata dal giudice Leonardo Bianco nei confronti di un facoltoso 60enne residente a Treviso.

In realtà all'uomo, difeso dall'avvocato Alessandra Nava, poteva andare peggio: il pm aveva infatti ipotizzato una condanna a due anni di reclusione ma il giudice, accogliendo la tesi difensiva secondo cui non è stata raggiunta la prova che quel materiale fosse stato scaricato da internet volutamente e che fosse poi stato diffuso.

Ma i guai per il 60enne non sono finiti: la corte ha infatti inviato gli atti alla Procura di Venezia in quanto nel computer dell'uomo sarebbero state trovate altre fotografie non oggetto del processo che ha portato alla condanna.

I fatti contestati risalgono a metà del 2014. Nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Padova scattata dalla denuncia di una escort, gli inquirenti avevano chiesto e ottenuto un decreto di perquisizione. Nella casa dell'uomo, all'interno della quale sono stati rinvenuti diversi sex toys oltre a manichini, corde e catene presumibilmente utilizzati per gli incontri hard del 60enne, gli investigatori avevano posto sotto sequestro anche il computer dell'imputato.

Analizzando i file, erano state scoperte una decina di foto che ritraevano minori nudi o in scene di sesso esplicito. Immediata era dunque scattata la segnalazione alla Procura di Venezia, competente per questo tipo di reati, la quale al termine delle indagini aveva spedito gli atti per il processo a Treviso, competente invece per territorio.

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