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Cronaca Godega di Sant'Urbano

Furti nelle chiese di Pianzano e Bibano: «Quasi duemila euro di danni»

Giovedì 9 dicembre i ladri hanno fatto irruzione nelle due chiese di Godega di Sant'Urbano, chiuse dal parroco per i danni subiti. Il commento di don Celestino Mattiuz: «Gesti che fanno male»

«Non ho parole per definire questi gesti: dico solo che si sta male e fanno male» don Celestino Mattiuz, moderatore dell’Unità pastorale di Sant’Urbano, commenta con queste parole i furti occorsi nel pomeriggio di giovedì 9 dicembre nella chiesa parrocchiale di Pianzano e in quella di Bibano. Stando al racconto del parroco, sembra che i ladri siano entrati innanzi tutto nella sacrestia della chiesa di Pianzano, scassinandone la porta, e abbiano forzato le porte di un armadietto dove erano custoditi i vasi sacri (che però non sono stati oggetto della loro attenzione). Dall’armadietto, invece, risultano mancanti alcune offerte in denaro. In sacrestia, i ladri hanno trovato anche le chiavi delle cassette delle offerte per i lumini, che si trovano in chiesa, ed hanno saccheggiato anche quelle: «Tranquillamente hanno rimesso poi le chiavi al loro posto» commenta sconsolato don Mattiuz. Tutto questo, poco dopo il furto, è stato rilevato dallo stesso sacrestano di Pianzano, sconcertato e dispiaciuto del fatto.

A Bibano, poco dopo, stessa scena: forzando la porta, i ladri sono entrati in sacrestia ed hanno scovato il luogo ove erano collocate varie tipologie di offerte (per la celebrazione delle messe, per la parrocchia in occasione della festa di San Martino…). Ovviamente triste e molto dispiaciuto anche il sacrestano di Bibano. Complessivamente, tra danni e furto, l’ammanco si aggira attorno ai 2mila euro: una cifra non piccola, in tempi come questi, per le comunità di Pianzano e Bibano. «Fatti come questi - conclude don Alessio Magoga, vicario festivo dell’unità pastorale - provocano dispiacere e sdegno: soprattutto rischiano di alimentare ulteriormente il senso diffuso di sfiducia. Proprio nei giorni scorsi, sentivo alcuni fedeli esprimere il desiderio di tenere il più possibile aperte le chiese (non solo le nostre ma in generale). Sarebbe certamente una risposta inadeguata chiudere le chiese per paura dei ladri, ma appare evidente che è necessario sempre di più dotarsi di mezzi di prevenzione e, non ultimo, anche garantire una più assidua presenza della comunità».

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