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Cronaca Silea

Il giallo dei 30 milioni spariti: intanto si segue la pista interna

La Procura di Treviso ha aperto un'indagine per furtoaggravato. Secondo quanto appreso, sarebbero state scavalcate tutte le misure di sicurezza

Non si sa come sia potuto accadere. L’allarme ricopre tutto il perimetro dell’edificio, nel caveau sono installate telecamere ovunque, la recinzione è di filo spinato. Eppure sono spariti 28 milioni di euro, di cui 20 delle banche e 8 delle Poste.

Mercoledì la Procura di Treviso ha aperto un’indagine per furto aggravato. Dopo che le banche hanno chiesto accesso alla liquidità, l’istituto di vigilanza ha risposto prendendo tempo, fino a comunicare che quei risparmi non c’erano più. È scattato subito il blitz della guardia di finanza, e non solo a Silea, ma anche negli altri depositi di Verona, Vicenza e Padova.

LE PRIME INDAGINI

Gli istituti di credito che avrebbero lamentato la sparizione delle somme sarebbero Veneto Banca e Banca Intesa. Ma potrebbe anche non trattarsi di un unico furto. I colpevoli potrebbero essere “interni” e potrebbero aver sottratto il denaro un po’ alla volta. Certo è che questa volta il protocollo di sicurezza è venuto completamente a mancare.

Intanto mercoledì pomeriggio doveva tenersi un incontro, ora rinviato a data da destinarsi, fra i vertici dell’azienda e i delegati delle organizzazioni sindacali messo in calendario da tempo. La comunicazione ai rappresentanti di Cgil e Cisl è stata data solo dopo che gli stessi si erano già recati nel luogo stabilito per la riunione. All'ordine del giorno, secondo quanto si è appreso, vi sarebbe stata una discussione sulla gestione della situazione di una quarantina di addetti in regime di contratto di solidarietà, oltre a quella di altri dipendenti rispetto ai quali è applicato un trattamento di Cassa integrazione.

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