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Cronaca Cison di Valmarino

Ultimo consiglio alla Cisl Treviso prima della fusione con Belluno

E' stato avviato l'iter di fusione tra Cisl Treviso e Cisl Belluno. Obiettivi: razionalizzazione delle risorse, più servizi sul territorio, più estesa tutela individuale e collettiva, crescita professionale dei dirigenti

Ieri a Cison di Valmarino Cisl di Treviso ha celebrato il suo ultimo Consiglio Generale, prima della fusione con Belluno, dopo quasi 63 anni di attività.

E' stato avviato formalmente l'iter per l'accorpamento fra le due unioni sindacali, che mira a una razionalizzazione delle risorse, a più servizi sul territorio, più estesa tutela individuale e collettiva ai lavoratori e ai pensionati, crescita professionale dei dirigenti.

Al Consiglio hanno partecipato numerosi ex segretari generali della Cisl di Treviso, come Maurizio Cecchetto, Franco Sech, Antonio Giandon, Alfonso Rinaldo Garampelli, Bruno Michielin, e l’attuale segretario generale Franco Lorenzon ha spiegato le ragioni e le modalità attuative della riforma organizzativa che porterà, a livello nazionale, a ridurre le strutture territoriali con autonomia politica ed organizzativa da 120 a 70, e, a livello veneto, da 7 a 5, con l’unificazione tra Padova e Rovigo e tra Belluno e Treviso.

“Si chiude un periodo storico importante - ha dichiarato Franco Lorenzon - e se ne apre un altro altrettanto fondamentale. La Cisl è in sintonia con un processo globale che sta modificando i modi e le forme della politica, dell’economia e della società. Ogni grande trasformazione implica anche una modifica dello spazio, della geografia, dei confini: questa unificazione rappresenta l’inizio di un lungo cammino che porterà a ridisegnare l’identità e la storia della Cisl".

"E’ una sfida che dimostra la lungimiranza della Cisl e che va affrontata con grande determinazione - ha continuato - Questa riforma organizzativa è un atto di coraggio, che mira a razionalizzare le risorse e a concentrare le funzioni di responsabilità  politica per garantire più servizi sul territorio: molti dirigenti saranno chiamati a riposizionarsi sul piano politico e organizzativo, a riqualificarsi sul piano della preparazione strategica, a professionalizzarsi ulteriormente sul piano tecnico e contrattuale. In altre parole, meno classe dirigente, ma più qualificata, meno rendite di posizione, più lavoro su e per il territorio: la Cisl, sindacato libero e pluralista, sta anticipando ciò che la politica non riesce a fare in maniera convinta ed efficace. Sono convinto che si tratti di un passaggio necessario per garantire un futuro a questo Paese”.

“Quello che celebriamo oggi – ha sottolineato Franca Porto, segretaria generale regionale – è un passaggio importante, che segnala come la Cisl sia capace non solo di fare proposte e di chiedere coraggio e cambiamento agli interlocutori della politica e della controparte, ma soprattutto di fare scelte di cambiamento al suo interno. Questo cambiamento garantisce una ancora maggiore presenza nei luoghi di lavoro e nel territorio, per non lasciare nessuno da solo e per attivare tutte quelle forme di contrattazione e concertazione in ogni angolo del Bellunese e del Trevigiano che permetta di catturare tutte le opportunità di crescita e di migliore distribuzione del reddito e dei servizi alle persone”.

“Abbiamo accettato la proposta di riorganizzazione della Cisl - ha aggiunto Anna Orsini, segretaria generale della Cisl di Belluno – e abbiamo discusso molto proficuamente. Riteniamo che il nuovo progetto che si apre sia per noi carico di opportunità per il territorio e per la dirigenza tutta, perchè sarà occasione per crescere e per dare ai nostri associati e al territorio una Cisl più forte” .

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