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Cronaca

Giancarlo Gentilini condannato per istigazione all'odio razziale

L'ex sindaco di Treviso condannato a quattromila euro di multa per delle affermazioni durante un comizio del settembre 2008 a Venezia

TREVISO — Giancarlo Gentilini condannato a versare 4 mila euro di multa per istigazione all’odio razziale. È questa la decisione confermata giovedì dalla Cassazione nei confronti dell’ex sindaco di Treviso che durante un comizio che si è svolto a Venezia il 14 settembre 2008 aveva dichiarato che si sarebbero dovute polire le strade “da tutte queste etnie che distruggono il nostro paese. Basta islamici – aveva detto, che tornino ai loro paesi. Non voglio vedere consiglieri neri, gialli, marroni, grigi…”.

La sentenza è stata depositata giovedì ed è relativa all’udienza dello scorso 3 marzo. Secondo la Suprema Corte "va ribadito che in tema di discriminazione razziale ed etnica, le condotte consistenti nel propagandare e/o istigare atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (come nella fattispecie) configurano ipotesi di reato a dolo generico, costituito dalla consapevolezza, come nella specie, del contenuto discriminatorio delle idee propagandate e poste a base della conseguente istigazione".

Da parte sua Gentilini avrebbe tentato di difendersi sostenendo che il pm aveva fatto un “assemblaggio arbitrario” del suo discorso complessivo durante il comizio. Ma la Cassazione ha risposto che "le frasi riportate nel capo di imputazione costituiscono enunciati, non avulsi dal contesto globale del discorso, ma indicanti affermazioni specifiche e puntuali dell'idea fondamentale, di contenuto discriminatorio e razziale, posta a base, in modo esplicito e implicito, dell'intero discorso".

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