Giada Bortolotto morta di tumore a 22 anni, medico a processo
Rinviato a giudizio per omicidio colposo per colpa medica il medico di base di Giada Bortolotto, la 22enne di Castello di Godego uccisa da un melanoma a soli 22 anni
Uccisa a 22 anni da un melanoma non riconosciuto in tempo. A tre anni e mezzo dalla morte di Giada Bortolotto, di Castello di Godego, il medico di base che la aveva in cura è stao rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per colpa medica.
I fatti risalgono al 2004. A luglio Giada, giovane maestra d'asilo, si rivolge al professionista preoccupata da un neo alla gamba, insolitamente gonfio. Il medico la visita e, secondo la difesa, la manda d'urgenza all'ospedale di Castelfranco Veneto per accertamenti.
Qui, secondo i genitori della ragazza, la situazione sarebbe stata sottovalutata. Giada torna dal proprio medico, che esegue un intervento ambulatoriale di cauterizzazione del neo, per bloccarne il sanguinamento.
Ma il gonfiore non diminuisce e la gamba non accenna a guarire. Cinque mesi dopo, a fine dicembre, il medico si reca a casa di Giada per un controllo, capisce la gravita' della situazione e la manda a fare nuovi accertamenti.
La diagnosi e' terribile: e' un melanoma. E inizia il calvario di Giada. Tre anni di lotta contro il male, durante i quali la maestra d'asilo si e' sottoposta a operazioni all'ospedale di Este.
Il 13 agosto 2007 Giada si arrende e la malattia ha il sopravvento.
I genitori sporgono denuncia e iniziano le indagini del pm Francesca Torri.
Ora il medico e' stato rinviato a giudizio dal gup Elena Rossi, con l'accusa di non aver eseguito o ordinato di eseguire tutti gli accertamenti utili a diagnosticare in tempo la malattia.
Il processo, nel quale i genitori di Giada si sono costituiti parte civile chiedendo 300mila euro di risarcimento, inizierà il 3 aprile.
