Va a funghi sul Montello ma viene minacciato dal proprietario del terreno
La vicenda, che risale all'autunno del 2018 ed è avvenuta a Giavera, ha come protagonista un escursionista 50enne di Treviso, che sarebbe stato affrontato con un coltello dal padrone dell'appezzamento di terra
Una uscita a funghi sul Montello che, a dirla tutta, era stata anche fruttuosa. Ma il terreno su cui nell'autunno del 2018 aveva trovato una discreta quantità di "chiodini" era in realtà privato. E il proprietario, accortosi dell'invasione, non l'ha presa bene. Risultato: la macchina, con cui aveva raggiunto la zona collinare di Giavera, aveva evidenti danni al cofano. In più era stato minacciato, pare con un coltello. Per quei fatti la persona proprietaria dell'appezzamento di terra è finita a processo con l'accusa di esercizio abusivo delle proprie ragioni, minaccia e danneggiamento.
La storia ha come protagonisti un 50enne di Treviso, "l'invasore", e un 40enne del posto. Il primo era intento in una escursione sul Montello che, di quella stagione, è un posto rinomato per andare a funghi. Intentato nella raccolta non si è però accorto che il proprietario di quello che era un terreno privato e recintato lo stava osservando. Quando i due sono venuti in contatto il 40enne si sarebbe prima fatto consegnare i funghi, poi avrebbe minacciato il 50enne con un coltello, intimandogli di andarsene. Raggiunta la vettura l'escursionista si era accorto che erano presenti dei danni alla carrozzeria, all'altezza del cofano. Ha fatto "uno più uno" ed è andato dai carabinieri a sporgere denuncia.
Il 40enne però, difeso dall'avvocato Diego Melioli, respinge tutte le accuse: ammette di aver intimato all'intruso di andarsene ma nega di aver utilizzato un coltello per risultare più convincente. E soprattutto dice di non aver neppure toccato la macchina del trevigiano.