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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gorgo al Monticano

Agenzia delle Entrate accetta lo sgravio, Pellicciardi vince la sua battaglia

Il figlio di Guido Pelliciardi e Lucia Comin, i coniugi trucidati il 21 agosto del 2007, si era visto recapitare una cartella esattoriale con l'importo dell'imposta di registro relativo alla sentenza civile con la quale ha ottenuto una parte del risarcimento da Naim Stafa, uno dei killer dei due anziani

Alla fine Daniele Pelliciardi ha vinto la sua battaglia contro la burocrazia. L'Agenzia delle Entrate ha infatti comunicato mercoledì 11 gennaio, all'avvocato Alessandro Romoli di aver accolto la richiesta di sgravio per una cartella con importo - gravato di mora e interessi - di 111mila euro che era relativa all'imposta di registro della sentenza con cui, nel 2016, Pelliciardi aveva ottenuto il pignoramento di 111mila euro nei confronti di Naim Stafa, uno degli assassini del papà Guido e della mamma Lucia, uccisi barbaramente il 21 agosto del 2007 a Gorgo al Monticano.

La vicenda aveva preso spunto nei primi anni 2000 quando Stafa, condannato in via definitiva all'ergastolo (l'altro omicida, Arthur Lleshi è morto suicida in carcere mentre il terzo, il romeno George Alin Bogdaneanu, che al tempo aveva 20 anni, ha goduto della libertà anticipata nel 2016 per il suo "ineccepibile" comportamento come detenuto) prima del duplice delitto di Gorgo era stato sottoposto a carcerazione preventiva con l'accusa di stupro e sequestro di persona. Ma l'albanese aveva preso "in prestito" l'identità di un altro connazionale, che era il vero colpevole. Nel corso delle indagini Stafa venne prosciolto e gli venne riconosciuta, come risarcimento per l'ingiusta carcerazione, un somma pari a circa 100mila euro. L'avvocato di Daniele Pelliciardi riuscì a bloccare l'erogazione di quella cifra nel corso del processo per l'omicidio di Guido e Lucia, facendo un pignoramento presso terzi, cioè il Mef. 

Poi, nel 2014, quando la Cassazione rese definitiva la sentenza, andò all'incasso. Ma il ministero dell'Economia nicchiò, praticamente non riconoscendo il debito che, effettivamente, aveva nei confronti di Stafa e il cui importo sarebbe dovuto servire a ripagare almeno parte dei danni materiali e morali sofferti da Daniele, stimati in oltre un milione di euro. E si arrivò alla causa, conclusasi nel 2016, con la vittoria di Pacciardi, che prese il denaro e pagò tra l'altro le spese per avvocati e consulenti di parte. Ora l'Agenzia delle Entrate, finalmente, riconosce l'errore. 

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