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Cronaca Ponte San Martino

Lotta ai bulli sul web, spopola "I vip onti di Treviso"

Creata il 12 marzo, la pagina Facebook "I vip onti di Treviso" raccoglie centinaia di adesioni ogni giorno. Nata per prendere in giro i bulli della città, si sta trasformando in "piazza" di denuncia

I bulli e le baby gang che popolano l'area di Ponte San Martino a Treviso sembrano non infastidire solo residenti e commercianti, ma anche i giovanissimi.

TUTTI CONTRO I VIP - Lo dimostra il consenso che in questi giorni sta raccogliendo una pagina Facebook, "I vip onti di Treviso", creata lo scorso 12 marzo da alcuni utenti anonimi per deridere quelli che definiscono i "vip" trevigiani, i gruppetti che si ritrovano soprattutto nei pressi del Mc Donald's di Ponte San Martino e trascorrono il tempo infastidendo i passanti e seminando il terrore tra i più piccoli.

Post al vetriolo, caricature ma anche nomi e cognomi: gli interventi della pagina hanno fatto e fanno discutere chi la segue e chi la vorrebbe cancellare. Gli amministratori della pagina confidano di aver ricevuto minacce da chi si è sentito preso di mira, mentre in molti segnalano come "lesivi" commenti, foto e "stati" pubblicati. E' già nata anche una pagina "contro", che tuttavia non raccoglie altrattanti consensi.

Ciononostante il seguito cresce. Dopo quattro giorni la pagina aveva già attirato 5mila fan, quasi raddoppiati in due giorni. Il 20 marzo, dopo una settimana, i "Mi piace" sono quasi 15mila.

Per questo gli "admin" de "I vip onti di Treviso" hanno deciso di dare un altro taglio e uno scopo più utile alla loro pagina: "Buongiorno a tutti, sono V. - si legge - Volevo fare chiarezza su alcuni argomenti. Primo fra tutti l'obiettivo di questa pagina: all'inizio è nata per prendere in giro quelli che noi chiamiamo Vip, è innegabile. Adesso però alcuni admin pensano che possa servire per eliminare tutto il marcio presente nella nostra città. Vorrei ricordare due post precedenti: quello del ragazzo che i vip vogliono picchiare e il 'baby vip' che con tutti i suoi paroloni ha commentato la nostra pagina".

"Ora, voi volete che sia questo il futuro di Treviso? - chiede V. - Volete che uno per essere accettato e magari per non essere picchiato debba bestemmiare ogni 30 secondi? Oppure volete come me che ognuno sia libero di essere se stesso?".

L'invito, allora, è quello di mettera da parte sfottò e offese e contribuire a denunciare i responsabili di risse ed episodi di bullismo, che spesso riempiono le pagine di cronaca. I messaggi arrivano a decine.

P.P., per esempio, scrive per complimentarsi con i creatori de "I vip onti di Treviso": "Innanzi tutto voglio farvi i complimenti perchè penso che le persone che non sopportano questi Vip siamo moltissime. Ma voi siete stati gli unici ad aver avuto il coraggio di creare una pagina 'contro' di loro senza alcuna paura delle reazioni che questi potrebbero avere".

"Io sono pienamente d'accordo con voi - continua P.P. - perchè all'inizio ok ci si ride su, in un certo senso, prendendoli in giro per le loro 'caratteristiche', però adesso penso che tutti si stiano rendendo conto che questa situazione sta decisamente degenerando. Ricordo secondo alcuni fatti: anziani che portano a spasso il proprio cane e vengono insultati e derisi; famiglie con bambini piccoli che il sabato pomeriggio come molti decidono di fare una passeggiata per il centro si trovano davanti a risse varie. Cosa vogliamo che pensino gli adulti di noi ragazzi vedendo queste scene?".

Ma c'è anche chi fa esempi concreti, che pongono pesanti interrogativi su come sia diventata Treviso.

"Ero in stazione delle corriere in attesa dell'orario di partenza - scrive C. - A cinque metri da me c'era il mio amico E. con la sua fidanzata B., erano in piedi faccia a faccia tenendosi per mano".

"Ad un certo punto vedo questa decina di ragazzi, sai, i fighettoni che a sputare anche l'anima si sentono degli Dei - continua - Camminavano minacciosamente verso di loro, senza conoscerli. Uno di loro, avvicinatosi a B. le disse 'Che bella ragazza', rivolgendosi successivamente ad E. 'Come fa una ragazza così a stare con un ciccione come te?'. Poi questo, circondato dalla sua combriccola, comincia a tirare prima una sberla, poi due, poi tre ad E. Ad ogni sberla sghignazzava cercando il consenso degli 'amici'".

"Io guardai il mio amico con sguardo - rposegue C. - lui fece cenno di starmene fermo. In fondo aveva ragione, lo istigavano sperando in una sua reazione per divertirsi tutti e dieci. Dopo le sberle se ne sono andati. Cinque minuti dopo sempre lo 'sberlottiere' (passatemi il termine) torna correndo alle spalle di E. tirandogli pugni e calci. Lui si spostava per evitare i colpi, inutilmente. Siccome E. non aveva precedentemente reagito alle sberle costui s'inventò che E. gli avesse dato del 'figlio di puttana', m'informò uno del suo gruppetto. Peccato che io fui testimone di tutto: la sua bocca non proferì tale affermazione".

"Ma sapete qual è il punto? - conclude C. - Che il loro programma è 'Sabato andiamo in centro e pestiamo gente', mentre i nostri programmi sono ben altri. E' possibile che un ragazzo con la propria ragazza debba esser sbeffeggiato così platealmente, senza un motivo valido? Onore a lui che non ha reagito".

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