Il cordoglio della CNA per il suicidio del barista trevigiano
"Vanno promossi e fatti conoscere gli strumenti di aiuto agli imprenditori attivi sul territorio"
Cordoglio per la morte di Manuele Barbisan, barista del centro storico di Treviso. Lo esprime la CNA di Treviso.
"Si decide di farla finita perché si perde la speranza – afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale -. E oggi, in questa situazione economica disastrosa, è facile perderla. La morsa della crisi non si allenta e anche per il prossimo anno ci sono previsioni fosche: pure il 2013 sarà un anno nero per il credito. A preoccuparci è la reiterata indisponibilità degli istituti di credito, che hanno ricevuto prestiti dalla BCE all’1% per centinaia di migliaia di euro, a supportare a loro volta le imprese che devono pagare gli stipendi ai dipendenti e, adesso, le tredicesime. Una cosa inaccettabile".
Per la CNA è però inaccettabile anche morire a 37 anni, decidere che è più forte la sfiducia nel presente che la speranza nel futuro.
"Uccidersi è un dramma terribile della solitudine – continua Rosolen -, la crisi indebolisce le persone anche psicologicamente. Chiediamo alle banche di svolgere a pieno la propria funzione sociale e alle istituzioni uno sforzo maggiore per coordinare e promuovere la conoscenza degli strumenti a sostegno delle imprese attivi sul territorio, come lo sportello di aiuto agli imprenditori in crisi della Caritas tarvisina (progetto Penelope), i confidi delle associazioni di categoria per l’accesso al credito, i fondi antiusura, e tutte le iniziative presenti".
Il 30 novembre, la CNA Veneto ha firmato un protocollo di collaborazione con l’Ordine degli Psicologi per il sostegno psicologico ai propri imprenditori a prezzi agevolati.