Il funerale del capo Rom Jupo Halilovic finisce a pugni: tensione ma nessun ferito
A scatenare oggi la contesa sarebbero state alcune vecchie ruggini tra la famiglia del defunto e un'altra proveniente da Montebelluna proprio per assistere alle esequie. E' toccato alle forze dell'ordine riportare la calma
Il funerale del capo rom finisce a pugni: nessun ferito che abbia necessitato delle cure del pronto soccorso, ma si è reso indispensabile l'intervento delle forze dell'ordine.
La cronaca
Oggi, 13 gennaio, si sono svolte le iniziative di commiato in occasione del decesso di un nomade avvenuto l'8 gennaio all'ospedale civile di Padova. Si tratta di Jupo Halilovic, 64 anni, che viveva con la famiglia a Pontevigodarzere in via Ferrero. A stroncarlo, secondo quanto emerso sarebbe stato un ictus. Il tempestivo intervento dei soccorritori non è bastato a salvarlo. Il corteo funebre di auto e camper, con a bordo circa 100 persone, che ha accompagnato la salma ha percorso il previsto itinerario senza alcuna criticità. Fra i parenti partecipanti al rito religioso hanno preso parte anche componenti di una famiglia nomade di Montebelluna in provincia di Treviso, accolti, in un primo momento, favorevolmente dai presenti.
La lite
Una volta giunti al cimitero Maggiore di Padova, in attesa di poter entrare, è nato un improvviso diverbio, con repentino scambio di pugni fra alcuni giovani, per futili motivi. Si ipotizza che tra i due gruppi rom vi fossero vecchie ruggini mai chiarite. Qualcuno ha capito che la situazione stava finendo fuori controllo e ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Al cimitero sono arrivati gli agenti della sezione Volanti, i carabinieri e la Polizia locale. La situazione è tornata presto alla normalità e si è potuto procedere con il rito funebre.