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Il rombo delle moto e gli applausi: in mille per l'ultimo saluto a Pluggy. Le nipoti: «Ti perdoniamo»

Si è svolto nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rovere l'ultimo saluto a Luca Simionato, morto suicida a 54 anni lunedì scorso, distrutto dal dolore per la morte della moglie Giovanna, morta il 20 maggio a causa dei postumi di un malore. Ad officiare le esequie don Adelino Bortoluzzi. Il saluto commosso dell'amico Marco e il calore di centinaia di bikers. Tra i partecipanti anche baristi, ristoratori, avvocati e anche alcuni membri della Tarvisium rugby

Tanti bikers, sia trevigiani che da fuori città, baristi, ristoratori, avvocati, tanti amici oltre a cumuni cittadini. Erano più di mille le persone che nel pomeriggio di oggi, 30 maggio, hanno partecipato al funerale di Luca "Pluggy" Simionato, il 54enne morto suicida lunedì scorso, 23 maggio, a causa del forte dolore causatogli dalla perdita della moglie, Giovanna Vanin, 55 anni, il cui funerale si è svolto regolarmente il giorno seguente, in un clima surreale, di choc e rabbia per due lutti così ravvicinati e difficili da digerire. I coniugi, sposati dal 26 anni, erano molto conosciuti nell'ambiente dei bikers: insieme gestivano il negozio Shop74 di Quinto in via Giorgione, attività specializzata nella customizzazione delle Harley Davidson. Il clima nella chiesa di Santa Maria del Rovere, durante le esequie officiate da don Adelino Bortoluzzi, è stato certamente più sereno e conciliante rispetto a quello avvenuto a Quinto di Treviso. La chiesa era stracolma di persone, tanto che molti sono stati costretti ad attendere all'esterno l'uscita della bara bianca del feretro, adornata con fiori arancioni e gialli. Al termine l'autobara si è allontanata tra gli applausi dei presenti che si sono stretti attorno ai due fratelli di Luca, Claudio e Luigi, e i nipoti.

«Caro Luca, è difficile dirti ciao per l'ultima volta -ha detto don Adelino durante l'omelia- ed è molto doloroso non vederti più accanto alla tua amata Giovanna che sua mamma so che porta ancora nel cuore ma è difficile anche non vederti più in mezzo alle tue moto e sorridevi verso chiunque aveva bisogno di te. Se noi siamo qui è perchè ci hai lasciato tutti senza parole. Sgomenti e allo stesso tempo incapaci di capire, in profondità, le ragioni della tua scelta, così pacata, lucida ma anche così attenta a tutte le persone verso le quali avevi vincoli, legami, contatti e dei compiti da svolgere».

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«Hai deciso di andare via da questo mondo solo dopo aver sistemato tutto -continua ancora don Adelino- hai lasciato dei biglietti perchè la tua assenza non creasse danno a nessuno, hai saldato insieme amore e libertà e questo ci ha disorientati tutti. Ancora una volta ci hai spiazzato come tante volte hai spiazzato i tuoi fratelli che sono qui a salutarti. Sei tu che hai scelto di congedarti da questa vita e oggi ci chiedi di rispettare il tuo gesto e di non giudicarlo anche perchè nessuno di noi può entrare nel cuore di un'altra persona fino in fondo, soprattutto quando questa persona è giudata da una sofferenza estrema, terribile, devastante per una scomparsa che lascia sgomenti e senza speranza. Quindi noi Luca rispettiamo oggi la tua volontà ma non chiedere a noi di non piangere, di non restare male per questo gesto o di non sentire il grande vuoto che lasci nel cuore della mamma della Giovanna, dei fratelli, dei tuoi nipoti, delle persone che sono qui a salutarti».

«Oggi con un amaro sorriso sono contenta di portare qualcosa di te per sempre con me -ha detto una nipote, Federica, leggendo un breve intervento- con il cuore in mano penso solamente che mi spiace tanto, mi dispiace soprattutto che ci hai precluso a tutti noi un futuro felice tutti insieme. Mi dispiace che hai sfibrato ogni cellula del papà e dello zio. Non ti preoccupare zio, nonostante i nostri cuori siano anestetizzati dal dolore nessuno ti recrimina nulla».

«Credo che in questo momento, in ognuno di noi, tu abbia lasciato pensieri diversi -ha detto un'altra nipote- anche di rabbia e dispiacere ma la forza più potente che ci sia è il perdono e io ci credo tantissimo e io sono qui per dirti che ti perdono perchè hai amato la zia e tutti noi fino all'ultimo abbraccio. Non preoccuparti, faremo tutti i bravi come ci dicevi sempre. Fai buon viaggio».

«Hai lasciato un vuoto enorme in tutti noi, non ci sono parole ma solo lacrime ma resterò sempre il ricordo di te nel mio cuore a mantenere sempre viva la nostra grande amicizia»: ha detto Marco, amico fraterno di Luca Simionato, ricordando che l'immagine scelta per l'epigrafe è uno dei tanti momenti trascorsi insieme.

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