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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Fonte

Immigrati in un ex convento a Onè di Fonte, Zaia: " Un hub sotto mentite spoglie"

IL presidente della Regione Veneto, Zaia:"Mi chiedo quali motivazioni abbiano portato l'Istituzione religiosa proprietaria dell'immobile a metterlo a disposizione di una cooperativa"

ONE' DI FONTE  “A Onè di Fonte si vuole creare un hub sotto mentite spoglie. Non vedo come diversamente si possa chiamare un ex convento che dovrebbe ospitare circa 230 immigrati, in un piccolo Comune di 3 mila 600 persone. L’esatto contrario dell’accoglienza diffusa, indicata come la miglior soluzione del problema e l’unica per favorire l’integrazione anche da Papa Francesco. Ha ragione il Sindaco Massimo Tondi a definire questa cosa un’assurdità  anche perché in realtà verrebbe creato un nuovo ghetto con l’inevitabile dualismo immigrati-residenti, foriero solo di inopportune tensioni sociali. Queste le affermazioni del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che aggiunge, "mi chiedo quali motivazioni abbiano portato l’Istituzione religiosa proprietaria dell’immobile a metterlo a disposizione di una cooperativa, con la modalità dell’ affitto, per partecipare al bando sull’accoglienza della Prefettura. E chiedo a chi ha la titolarità della struttura di dire di no".

Intervenendo sulla questione sorta la senatrice Laura Puppato  dichiara, "Sentirò la prefetto Lega, per chiederle di verificare se il fabbricato di Onè di Fonte può contenere quei numeri così alti di rifugiati, le presenterò già oggi i problemi di quel comune dove è già presente un un notevole numero, in percentuale, di immigrati, ma serve anche un colpo di reni dei 'sindaci non attivi' per promuovere un'accoglienza diffusa e perciò proporzionale e gestibile. Non è più possibile proseguire in questo modo, tra l’ignavia della Regione e il tentativo di ‘scamparla’ dei comuni - ha detto la senatrice - nonostante la prefettura, dall’insegnamento della nuova prefetto, si sia resa più volte disponibile ad un confronto e a cercare soluzioni condivise con le istituzioni locali. Se però i bandi vanno deserti, non ci si può stupire che accada che il carico diventi pesante laddove non ce ne sarebbe la necessità”.

Concludendo il suo intervento Puppato prosegue,"Onè di Fonte pagherà un prezzo ingiusto, pesante, come già avvenuto per altri comuni, quando invece responsabilmente si doveva, si deve, adottare il meccanismo dell’accoglienza diffusa come hanno fatto per esempio bene a Santorso e negli altri comuni del Vicentino. Lì come altrove in Italia e in Veneto, grazie al buon senso di alcuni sindaci, tutto avviene con mutuo beneficio per le comunità accoglienti e per gli stessi rifugiati - ha spiegato ancora - quindi non si dica che non è possibile, il problema vero è che la Regione ha rinunciato al suo ruolo di responsabile coordinatore, si è messa di traverso concedendo che movimenti come la Lega semplicemente minaccino i sindaci disponibili a ragionare sul tema. Risultato? La roulette russa. Invece di gridare al lupo e disinteressarsene per non macchiare l’immagine politica del Governatore, i sindaci di Centrodestra e Lega dimostrino con uno scatto d’orgoglio di aver compreso la lezione o il problema diventerà sempre più irrisolvibile. Finché non ci sarà una presa di coscienza da parte di tutti, si rischia di attivare una roulette russa, il tamburo gira e a chi tocca, tocca. Senza razionalità e senza logica. È così che nascono concentrazioni sproporzionate con fenomeni conseguenti di ghettizzazione e problemi di ordine pubblico e sanitario.”

I militanti di Forza Nuova sottolineando il loro giudizio contrario alla decisione presa in merito, riportano una nota del segretario provinciale Giacomo Sirena, il quale afferma "E’ incredibile come il prefetto Lega affidi, attraverso un bando alle Coop Domus Caritas e Senis Hospes, l’inserimento nel comune di Onè di Fonte di 228 profughi tenendo all’oscuro il sindaco Massimo Tondi. Come giustamente fatto notare dal primo cittadino la presenza di extracomunitari è già elevatissima, si parla del 25% della popolazione questi nuovi arrivi sarebbero drammatici. Dando solidarietà e appoggio ai cittadini Sirena ribadisce inoltre che, “ La città, e non solo il sindaco, è giustamente in rivolta e noi daremo il nostro appoggio materiale agli abitanti; non possiamo tollerare quest’invasione che rovina la nostra provincia la quale ha gravi emergenze sociali, allarmi che sono sotto gli occhi di tutti. Non possiamo permettere di scialacquare denaro per mantenere chi è clandestino, e dunque va espulso, condannando le nostre città alla rovina. Abbiamo già troppi esempi di come l’integrazione sia impossibile e combatteremo con tutte le nostre forza affinché questo centro non si faccia.”

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