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Cronaca Gaiarine

Imprenditrice vittima di uno schianto, 25enne patteggia. I familiari: «Questa è la giustizia in Italia»

E.T., una giovane di Silea, ha chiesto e ottenuto un'applicazione pena di 1 anno e 4 mesi. La vittima del sinistro, accaduto l'8 agosto del 2021 a Gaiarine, era Fedetica Scottà, imprenditrice 48enne, titolare della Clever Due. Lo sfogo della sorella: «Non si comprende per quale ragione sia stata creata la nuova fattispecie dell’omicidio stradale se poi le pene previste sono così lievi. Un anno e quattro mesi, e senza alcuna misura alternativa, neanche i servizi sociali, è nulla»

Un anno e quattro mesi. Questo l'esito oggi, 28 marzo,  del patteggiamento di E.T., 25enne di Silea, accusata di essere la responsabile della morte dell'imprenditrice Federica Scottà, 48 anni di Maron di Brugnera, nel pordenonese. Il decesso della Scottà era avvenuto l'8 agosto del 2021 in via Brugnera, nei , nei pressi dell’incrocio con via Maschio e del distributore di carburante della Energyca, nel centro abitato di Francenigo di Gaiarine, dove peraltro Federica Scottà aveva anche la sua attività, la Clever Due, azienda che da oltre trent’anni realizza, produce e distribuisce in tutto il mondo complementi d’arredo e oggetti sagomati in poliuretano e altri materiali.

La famiglia, per bocca della sorella Giorgia, si lascia andare ad un sfogo amarissimo. «Non ci aspettavamo un esito molto diverso – commenta a caldo e con tanto amaro in bocca la sorella Giorgia – Non si comprende per quale ragione sia stata creata la nuova fattispecie dell’omicidio stradale se poi le pene previste sono così lievi. Qui parliamo di una persona che andava a 90 chilometri all’ora su una strada con limite di 50, su una doppia curva e con il fondo bagnato, che si è messa nelle condizioni di nuocere gravemente agli altri utenti della strada, come poi è successo: purtroppo è toccato a mia sorella. Un anno e quattro mesi, e senza alcuna misura alternativa, neanche i servizi sociali, è nulla. Ci resta almeno la soddisfazione che è stata riconosciuta la sua piena ed esclusiva responsabilità penale nell’incidente, ma il dato di fatto è che Federica non c’è più, chi è responsabile della sua morte continua la sua vita. Questa è la giustizia in Italia».

Quel giorno la donna era stata al mare, a Lignano, per festeggiare il compleanno della nipote con tutti i parenti. Aveva riaccompagnato a casa la mamma a Francenigo e stava rientrando nella sua abitazione, nella vicina Maron di Brugnera. Una giornata di festa finita però in tragedia. All’improvviso, infatti, la quarantottenne, che si trovava alla guida della sua Kia Sportage, si è trovata davanti la Volskwagen Tiguan condotta da E.T. Com’è stato accertato dalla perizia cinematica disposta dalla Procura per ricostruire la dinamica, le cause e le responsabilità del sinistro, la venticinquenne, che procedeva nella direzione opposta rispetto alla vittima, a causa dell’elevata velocità di marcia "non commisurata allo stato dei luoghi e alle condizioni del tratto stradale”, stimata in almeno 87 chilometri all'ora dal consulente tecnico rispetto al  limite di 50, durante una doppia curva (la prima a sinistra) ad ampio raggio aveva allargato, come dice la perizia,  la propria traiettoria sul lato destro fino a percorrere con le ruote destre della propria auto oltre 32 metri sulla banchina erbosa, per poi rientrare repentinamente e trasversalmente in carreggiata, invadendo la corsia opposta e "costituendo quindi un ostacolo invalicabile ed inevitabile per l’autovettura condotta da Federica Scottà”. 

La 48enne, che viaggiava ad una velocità inferiore, non ebbe il tempo "psicotecnico" per effettuare alcuna manovra che potesse evitare l’impatto stante la repentinità dell’invasione di corsia della sopraggiungente Tiguan. Federica Scottà morì praticamente sul colpo a causa dei gravissimi politraumi riportati nello schianto. Ad E.T. è stata anche sospesa la patente per 1 anni e 6 mesi, pena accessoria che però è già stata scontata. La famiglia, che si era fatta rappresentare dall'avvocato Andrea Piccoli e che si era affidata a Studio 3A, specializzato in risarcimenti, è stata interamente risarcita.  

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