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Cronaca Paese

Falda inquinata a Paese, sospetto del M5S: "Non perdita casuale"

Secondo il Movimento 5 Stelle l'episodio di sversamento di carburante dall'aeroporto militare di Istrana nelle acque della città e a Paese e Quinto non sarebbe dovuto a un incidente ma alla pulizia delle cisterne dello scalo

Non una perdita accidentale di gasolio, ma il lavaggio delle cisterne dell'aeroporto avrebbe inquinato la falda acquifera di Istrana, Paese e Quinto. E' la denuncia del Movimento 5 Stelle di Paese, che chiede che le autorità competenti facciano luce sull'episodio.

“Nonostante l’aeronautica della base militare di Istrana affermi che sia stato un foro nella cisterna appena certificata a provocare l’ingente fuoruscita di jp8, kerosene usato per gli F34 che dovrebbe essere sostituito dal 2025 con idrocarburi meno inquinanti - sostiene Ilario Del Bel, vice presidente dell’Associazione Grilli Treviso - molti cittadini pensano invece che siano state fatte le pulizie interne dei residui e dei depositi delle numerosissime cisterne con relativi liquidi sversati a perdere nel terreno".

I cittadini delle zone interessate dall'inquinamento sono molto preoccupati, nonostante le rassicurazioni: sembra infatti che la falda inquinata sia di circa 30 metri e ancora non fruibile per irrigazioni e acquedotto, ma tra una decina di anni potrebbe rappresentare un serio problema, una volta che avrà raggiunto le falde d’estrazione e rifornimento degli acquedotti.

L’aeroporto di Istrana, in quanto militare, non è soggetto alle disposizioni europee - spiega Del Bel - le norme stabiliscono che le cisterne interrate di materiali combustibili debbano avere una doppia camera di contenimento in modo da trattenere il liquido ed evitare che inquini il terreno circostante con danni ambientali evidenti. Il gruppo M5S di Paese insieme ai gruppi del M5S di Istrana, Quinto e Paese denunciano questi inquinamenti ambientali".

"Non si deve dimenticare che il Parco del Sile, le maggiori coltivazioni di radicchio rosso trevigiano, di asparagi e di itticoltura si trovano tutti in quelle zone e quindi potrebbero subire i danni da inquinamento di falda, da inquinamento atmosferico dei gas di combustione dovuti agli aerei sia militari che civili; tra l’altro esiste già un divieto di irrigare con acqua di falda perché certamente inquinata. Dunque - conclude - facciamo appello alle autorità pubbliche competenti affinché eseguano i controlli necessari per tutelare i cittadini e l’ambiente”.

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