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Cronaca Paese

Padernello: idrocarburi in falda, inquinamento alle stelle

Il 26 settembre 2013 è stato effettuato il prelievo di acqua commissionato dall’Aeronautica militare dal piezometro numero 3

PAESE - Dai campionamenti commissionati dall’Aeronautica Militare nell’acqua di falda più prossima al deposito di carburanti di Istrana a Padernello di Paese, dove ad agosto scorso sono fuoriusciti 30 mila litri di carburante per aerei militari, è risultato che gli idrocarburi sono presenti nella misura di 87.102 microgrammi per litro contro i 350 previsti per l’obbligo di bonifica dal Decreto legislativo 152 del 2006 “Codice Ambiente”. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: « Mi chiedo quando sapremo quali sono i dati sui pozzi a valle, cosa prevederà il piano di bonifica e quale sarà il futuro di un deposito assolutamente obsoleto e non rispondente alle più elementari regole di sicurezza. È ora di dire basta alle deroghe per gli insediamenti militari. Per evitare che i costi del disastro siano pagati dai cittadini almeno questa volta chi ha sbagliato paghi!»

Il 26 settembre 2013 è stato effettuato il prelievo di acqua commissionato dall’Aeronautica militare dal piezometro numero 3, posizionato vicino al luogo in cui ad agosto 2013 si è verificata la fuoriuscita di 30 mila litri di carburante per aerei militari da una cisterna nel deposito del 51esimo Stormo di Istrana a Padernello di Paese (TV), riversandosi nella falda acquifera più superficiale fino a 27 metri di profondità e nel terreno.

L’acqua prelevata, secondo i risultati resi noti, caratterizzata da un forte odore di cherosene presentava Etilbenzene in quantità di 742,7 microgrammi per litro contro il limite di 50 previsto dalla legge, Toluene per 189,7 microgrammi per litro contro i 15 consentiti, P-Xilene per 1468,2 microgrammi per litro contro i 10 previsti. Il tutto per un totale di 87.102 microgrammi per litro di idrocarburi contro i 350 previsti dal Decreto legislativo 152 del 2006 “Codice Ambiente” (Allegato 5 al Titolo V della Parte quarta)  relativamente ai  “Valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo e nelle acque sotterranee riferiti alla specifica destinazione d’uso dei siti da bonificare”.

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Sono valori inaccettabili e molto preoccupanti - ha affermato Zanoni - Mi chiedo quando sapremo quali sono i dati sui pozzi a valle e cosa prevederà il piano di bonifica e se sia già stato deciso il futuro di un deposito che si è rivelato assolutamente obsoleto e non rispondente alle più elementari regole di sicurezza. La situazione risulta ancora più chiara pensando che a soli 300 metri dal luogo dello sversamento c’è un pozzo dell’acquedotto pubblico e, solo guardando le fotografie delle cisterne messe a nudo, ci si rende conto della gravità della situazione perché si vede chiaramente come le stesse siano state aggredite dalla corrosione rendendole un ammasso di ruggine (FOTO). A proposito del Piano di Caratterizzazione, ovvero della mappa dell’inquinamento della zona, cosa ne pensa il Comune di Paese che deve approvarlo e soprattutto ha chiesto le polizze assicurative di Aeronautica e della ditta manutentrice delle cisterne?»

Il carburante dal deposito di Padernello arriva all’aerobase tramite un altro oleodotto locale. «Per la conformazione del nostro territorio, caratterizzato da un’elevata permeabilità, potrebbero essere contaminati milioni di litri di acqua di falda - ha aggiunto Zanoni - È ora di eliminare le troppe deroghe previste per i siti e le installazioni militari. Non è più tollerabile che, in nome della difesa nazionale e del segreto di Stato, si mettano in pericolo l’ambiente e di conseguenza la nostra salute, violando palesemente la Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE. Mi auguro che questo disastro ambientale non resti l’ennesimo senza responsabili: chi ha sbagliato, a qualsiasi livello esso sia, deve pagare senza che a farne le spese siano come sempre i contribuenti e le nostre falde acquifere. Inoltre auspico che la Magistratura apra quanto prima un fascicolo sul disastro ambientale in atto».

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