Picchia e maltratta la moglie, a processo un 36enne
La vicenda si sarebbe svolta tra il marzo del 2019 e il dicembre del 2020, quando l'uomo, che è di origine indiana, avrebbe aggredito la consorte spaccando la porta d'ingresso della casa e ferendo la donna alla testa
«Se promette sollenemente di non bere più allora può ritornare a casa. Vi scongiuro, fatelo tornare». Si è aperta così oggi, 17 marzo, l'udienza nel processo che vede un cittadino indiano di 36 anni accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della moglie, anche lei indiana, e del figlioletto di 6 anni. A pronunciare quelle parole la vittima, che al tempo dei fatti - avvenuti tra il marzo del 2019 e il dicembre del 2020 - era in attesa del secondo figlio della coppia. A mani giunte, nel tipico gesto di supplica, ha chiesto alla corte, composta dai giudici Francesco Sartorio, Leonardo Bianco e Cristian Vettoruzzo, di potersi ricongiugnere con il marito, attualmente sottoposto alla misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare.
Il 36enne è in Italia da circa 12 anni e ha trovato lavoro presso un'azienda agricola, a gestione familiare, di Paese. Il titolare, che oggi ha deposto in aula, avrebbe però deciso di comperare una casa a Istrana nel momento in cui l'uomo si è sposato. «Ma la moglie - ha detto in aula - era insoddisfatta dell'alloggio e aveva nei suoi confronti un atteggiamento denigratorio e di sopraffazione, da cui risultavano spesso dei litigi ma mai, che io sappia, delle botte».
Secondo l'accusa del pubblico ministero Barbara Sabattini l'indiano avrebbe maltrattato la moglie, spesso in condizioni di abuso alcolico. «Sei una cagna, fai sesso con tua sorella» sarebbero state alcune delle frasi che avrebbe rivolto alla coniuge. Poi, alla fine del 2020, l'episodio, di cui è stato testimone il piccolo di sei anni, che ha portato alla denuncia: dopo aver completato i lavori nella stalla dell'azienda agricola, il 31 dicembre del 2020 l'uomo si sarebbe allontanato per fare visita al figlio, dal momento che, a causa dei dissapori, viveva in un appartamentino che gli era stato dato dal suo titolare. Una volta arrivato nella casa di istrana avrebbe cominciato a litigare con la moglie. Durante la discussione avrebbe rotto la porta di casa e colpito la donna alla testa. Il 36enne era stato anche arrestato nei giorni successivi all'aggressione, al termine della quale sarebbe risultato con un tasso alcolico pari a oltre 2,5.
Il difensore, l'avvocato Alessandra Rech, ha presentato una istanza per la revoca della misura, sull'assunto che l'uomo non rappresenta più una minaccia, che non può vedere i due figli e che avrebbe completato un percorso di disintossicazione dall'alcol. Si torna in aula in 31 marzo per sentire la parte offesa.