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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Paese

Blitz notturno a Paese: chiusi diversi laboratori tessili cinesi

In un'operazione congiunta tra polizia, guardia di finanza e vigili del fuoco sono state scoperte tre attività commerciali cinesi del tutto irregolari

PAESE Lavoravano 12 ore al giorno per pochi euro, rinchiusi all'interno di cancelli impenetrabili e controllati con sistemi di videosorveglianza di ultima generazione, il tutto in locali fatiscenti e completamente non rispettosi delle normative vigenti, tanto da richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine che li hanno immediatamente chiusi al pubblico.

Si tratta di tre attività commerciali cinesi, nello specifico laboratori tessili, le cui attività sono state momentaneamente sospese dalle forze dell'ordine a causa di molteplici irregolarità rilevate durante una operazione congiunta tra forze di polizia, guardia di finanza, vigili del fuoco e Inps. Nel dettaglio sono stati controllati tre laboratori tessili che lavoravano per alcuni marchi d'abbigliamento italiani, tutti risultati con all'interno personale in nero e mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. I dipendenti infatti lavoravano in luoghi non adeguati per le loro mansioni, spesso seduti su vecchi sedili di auto e in strutture dove ad esempio gli estintori non venivano revisionati da anni e dove mancavano le uscite di sicurezza, oltre ad avere poche finestre per l'aerazione e l'illuminazione e tutte rigorosamente sigillate ed oscurate.

I controlli però, intensificati soprattutto tra marzo e aprile, sono stati a colpo sicuro visto che tutte le aziende coinvolte erano già state protagoniste di episodi simili tra il 2013 e il 2014, tanto che la pena nei loro confronti sarà ora ancora più grave che in precedenza visto la recidiva e la reiterazione dei reati a loro ascritti. Inoltre dalle ispezioni è anche risultato che molti tra i lavoratori avevano semplici contratti di lavoro part-time anche se poi erano costretti a lavorare incessantemente da mattina a sera, anche 12 ore al giorno, con un salario mensile medio di circa 300 euro a persona. Nel dettaglio sono stati 50 i dipendenti sottoposti ad interrogatorio, di cui una ventina sono risultati irregolari e 8 in nero, mentre tutti i laboratori sono stati sigillati in attesa di ottemperare alle prescrizioni di sicurezza previste dalle normative vigenti, tenendo anche conto che le proprietà dei locali hanno già provveduto a pagare la multa di 2mila euro a loro comminata a fronte di un totale di 39 irregolarità amministrative e 50mila sanzioni da parte dell'Inps. Sarà ora invece compito della guardia di finanza di Treviso appurare le ulteriori responsabilità fiscali al fine di valutare possibili evasioni in ambito tasse e contributi.

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