Si confida con il fratello: «Tua moglie ti fa le corna». Ma viene denunciato per atti sessuali con minorenne
A scatenare la faida che ha coinvolto le due famiglie potrebbero essere state le parole che un 50enne di Loria avrebbe rivolto al fratello parlandogli delle abitudini "libertine" della moglie. La "baruffa", secondo l'imputato, sarebbe poi sfociata nella denuncia
Una confidenza detta all'orecchio del fratello e riguardante le abitidini un po' "libertine" della moglie avrebbe scatenato una faida tra famiglie dall'esito imprevedibile: una denuncia per atti sessuali con minorenne (la figlia della signora in questione) che sarebbero durati per ben cinque anni. Palpate, baci sul collo e sul seno e la masturbazione reciproca sono le accuse che le giovane, nata nel 2003, rivolgerebbe allo zio.
Questa, almeno secondo l'imputato, è la spiegazione di una denuncia, arrivata nel 2019. Ma il gip, sentita la ragazza in incidente probatorio e ascoltata la presunta vittima in audione protetta, ha comunque deciso per il rinvio a giudizio. Oggi, 13 ottobre, è iniziato il processo che vede sul banco degli accusati un 50enne di Loria. L'imputazione è quella di essersi approffitato della ragazzina da quando aveva 11 anni e fino ai 16.
La giovanissima avrebbe poi preso coscienza di quello che sarebbe successo nel 2019, raccontando tutto ai genitori. Ma il 50enne respinge al mittente tutte le accuse, affermando che sarebbero state le confidenze scambiate con il fratello riguardo alle "corna" che gli avrebbe messo la moglie a scatenare la vendetta della cognata, che lo avrebbe voluto colpire duramente. La difesa, rappresentata dagli avvocati Simone Guglielmin ed Eva Baggio (la parte civile è invece assistita dall'avvocato Ortis Pellizzer) ha già preannunciato di volersi avvalere di uno psichiatra forense il cui compito sarà quello di vagliare l'attendibilità delle parole della ragazza, che nel corso dell'incidente probatorio era stata ritenuta solo parzialmente credibile.