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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Lotta all’evasione, Paolino Barbiero: “A Treviso è stato avviato il percorso”

“A differenza di chi l’ha preceduta, la Giunta Manildo è operativa su questo fronte, non tutti i Comuni della Marca hanno aderito a tale fondamentale azione sul territorio”

TREVISO “La lotta all’evasione fiscale da parte delle Amministrazioni Comunali non dovrebbe rappresentare solo un dovere ma un indirizzo politico-amministrativo. Questo perché le risorse recuperate danno modo ai Comuni di applicare esenzioni e agevolazioni alle fasce più deboli della popolazione. Anche grazie alla contrattazione sociale condotta con le Organizzazioni Sindacali, la Giunta Manildo, a differenza di chi l’ha preceduta alla guida del capoluogo della Marca, ha abbracciato e fatto propria questa azione e intrapreso tale percorso attraverso l’accordo siglato con l’Agenzia delle Entrate”. A difendere l’operato dell’Amministrazione Comunale di Treviso è Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, che da anni porta avanti uno stretto dialogo con i Comuni del territorio e promuove la lotta all’evasione fiscale.

“In provincia, con la Giunta Manildo, il Comune capoluogo è stato uno tra i primi di una certa dimensione ad attivarsi su questo fronte – spiega il segretario generale dei Pensionati della CGIL di Treviso –, un percorso però che richiede impegno e tempo nel formulare i protocolli e le procedure tra l’Ente e l’Agenzia della Entrate al fine di scovare gli evasori. Un lavoro che non tutti i Comuni del nostro territorio hanno ancora avviato – sottolinea Paolino Barbiero -. I numeri lo dimostrano. Nel 2014, anno preso a riferimento dalla Cgia di Mestre, degli oltre 600mila contribuenti trevigiani l’85% percepisce reddito da lavoro dipendente e da pensione, il 5% da attività imprenditoriale, quasi il 6% da partecipazione, il 3,5% da fabbricati e appena il 3,9% da lavoro autonomo. Una fotografia – dice Barbiero – che difficilmente ricalca la realtà che ci circonda, fatta di piccoli imprenditori e di professionisti. Con 10,5milioni di euro sui 12,4milioni totali versati alle casse dello Stato, sono dunque i lavoratori dipendenti e i pensionati a pagare l’imposta sul reddito – aggiunge Barbiero – mentre il resto dei contribuenti qualche escamotage lo trova, quando non resta addirittura completamente sconosciuto al fisco”.

“Dunque, non solo il Comune di Treviso potrebbe fare di più – chiosa Barbiero – ma anche tutte le Amministrazioni della Marca, singolarmente o in forma aggregata, dovrebbero maggiormente impegnarsi su questo versante e trovare così le risorse per sostenere e implementare quelle agevolazioni ed esenzioni sulle tasse che permetterebbero di aiutare più famiglie e calmierare l’imposizione fiscale sul territorio. Nel capoluogo, infatti grazie al percorso intrapreso, proprio dal 2014 la fascia di reddito sotto i 15mila euro è esente dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef”.

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