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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Compiano confessa: "Ho preso i soldi". Spunta anche Equitalia

Quattro ore di interrogatorio dal pm, Luigi Compiano potrebbe aver fornito nuovi elementi per le indagini o spunti su un terzo indagato

Quattro ore dal pm ed è fuggito via a bordo di una monovolume scura, ma ora gli inquirenti dovrebbero avere le idee più chiare sulla voragine di 40 milioni di euro nel caveau di Silea. Luigi Compiano è stato interrogato a lungo ed ora è indagato insieme a Massimo Schiavon, il responsabile della Sala Conta, per appropriazione indebita. Compiano avrebbe confermato, come riportano i quotidiani locali, di aver preso i soldi dai caveau, ma non sarebbe ancora chiaro dove siano finiti quei soldi ed effettivamente quanti siano. E' quello che stanno cercando di scoprire gli inquirenti. Le dichiarazioni di Schiavon la settimana scorsa avrebbero fatto capire, infatti, che il deposito sarebbe stato vuoto da tempo. O meglio: sarebbe stato lui stesso a prelevare il denaro per Compiano, lo stesso denaro che poi veniva compensato con altre entrate. A far insospettire e non di poco gli inquirenti, tra le altre cose, gli assegni rinvenuti nei caveau del valore di 29 milioni di euro, tutti scoperti e firmati Luigi Compiano.

IL TESORO: 400 AUTO E 70 BARCHE

Pare che, a tutt’oggi, si sia aggiunta una ulteriore denuncia oltre a quelle già presentate da Veneto Banca, Intesa San Paolo e due catene della grande distribuzione. Spunterebbe anche il nome di Equitalia tra i creditori. Di questo aspetto si sta occupando la guardia di finanza. Potrebbero addirittura esserci nuovi indagati o dettagli emersi con l’interrogatorio a Compiano.

COME VENIVA SVUOTATO IL CAVEAU

Su questa vicenda si è esposta in parte anche la politica. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto di guardare "con grande preoccupazione" agli sviluppi della vicenda che vede indagati i vertici della società "Compiano" per la sparizione dei 40 milioni di euro dai caveau della sede operativa della North East Service. "Stiamo parlando di posti di lavoro a rischio - ha aggiunto - e di un'azienda storica importante. C'è la piena disponibilità da parte mia ad essere a fianco dei lavoratori nella ricerca di una via d'uscita". Zaia si riferisce alla possibilità che quasi settecento posti di lavoro possano saltare. Secondo qualche indiscrezione, comunque, pare che l'azienda abbia pagato proprio venerdì gli stipendi ai dipendenti. Ciononostante non si conosce ancora quale sarà il loro destino, potrebbe accadere di tutto.

Anche l’assessore regionale Elena Donazzan ha preso a cuore la vicenda: “Mi attiverò dopo aver compreso bene la situazione dei contratti e dei servizi in essere di Nes, per accompagnare i lavoratori verso altre aziende del medesimo settore”. 

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