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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Zenone degli Ezzelini

La Mafia nella Marca: confiscati beni per 7 milioni ad un boss

Confiscate numerose ditte, operanti per lo più nel settore edile-immobiliare, terreni, immobili e fabbricati, oltre che autocarri,autovetture, rapporti bancari e postali su tutto il territorio nazionale. Le indagini sono riguardanti il periodo compreso tra il 1992 ed il 2011

SAN ZENONE DEGLI EZZELLINI Fin dalle prime ore della mattinata di giovedì personale della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Catania sta eseguendo il decreto di confisca beni nei confronti di Faro Giuseppe, di 58 anni, noto imprenditore pluripregiudicato a capo di attività operanti nei settori dell’edilizia e del movimento terra, ritenuto vicino all’organizzazione mafiosa facente capo al clan “La Rocca”, affiliata alla famiglia mafiosa “Santapaola” di Catania, di cui è rappresentante nel territorio di Caltagirone (CT).

Il patrimonio confiscato è stato stimato complessivamente in circa 7 milioni di euro ed è costituito da numerose ditte, operanti per lo più nel settore edile-immobiliare, da terreni, da immobili e da fabbricati, nei comuni di Palagonia (CT), San Zenone degli Ezzelini, Albignasego (PD), Surbo (LE), da autocarri e da autovetture, oltre che da rapporti bancari e postali su tutto il territorio nazionale. Le indagini di natura economico-finanziaria, riguardanti il periodo compreso tra il 1992 ed il 2011, finalizzate a rilevare la capacità reddituale di Faro e dei suoi familiari, hanno permesso di accertare forti profili sperequativi tra i redditi dichiarati ed i beni posseduti, arrivando a riscontrare, in sinergia con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania e la sezione misure di prevenzione del tribunale locale, di una illecita acquisizione patrimoniale derivante dalle attività delittuose connesse all’organico e prolungato rapporto di frequentazione dello stesso con esponenti di vertice delle famiglie mafiose del catanese e di Caltagirone.

Inoltre, è stato rilevato che dopo avere costituito svariate imprese e società, Giuseppe Faro successivamente al suo arresto avvenuto nel 2001 ha preferito eclissarsi dalla scena economica delegando a moglie e figli il compito di incrementare il patrimonio di famiglia, investendone i frutti, derivanti da attività delittuose, nell’acquisto di ulteriori quote societarie, nella titolarità di altre imprese o nell’acquisto di numerosi immobili e autoveicoli. Con il provvedimento di giovedì è stata inoltre disposta nei riguardi del Faro la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni due, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e presentazione bisettimanale all’Autorità di P.S. territorialmente competente, nonchè il pagamento di una cauzione di 5 mila euro.

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