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Cronaca Santa Bona / Via Lancieri di Novara

Mal'Aria 2013, Treviso infrange ancora il bonus degli sforamenti di PM10

Diffuso l'annuale rapporto di Legambiente sull'inquinamento delle città italiane, "Mal'Aria". Il capoluogo della Marca è tra le 15 città che hanno superato più volte il limite degli sforamenti dei livelli di PM10 consentiti

Le città italiane sono malate di "Mal'Aria" e sembrano aggravarsi sempre di più anziché guarire.

La fotografia del rapporto annuale di Legambiente sull'inquinamento atmosferico e acustico nel nostro Paese ritrae città che annaspano in valori di agenti inquinanti superiori alla media consentita e nella latitanza di misure adeguate da parte delle amministrazioni comunali.

PM10 TI TENGO D'OCCHIOSu 95 città monitorate, 52 hanno superato nel 2012 il bonus di 35 giorni di sforamento dei livelli massimi di PM10 consentiti dalla legge (50 microgrammi per metro cubo). L'area più critica è quella padana, in particolare in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

I capoluoghi di provincia veneti rientrano tutti nei primi 20 posti della classifica stilata da Legambiente relativamente agli sforamenti dei limiti di PM10.

Il podio va, nell'ordine, ad Alessandria, Frosinone, Torino e Cremona, rispettivamente con 123, 120 e 118 giorni di sforamento. A breve distanza troviamo Vicenza (quinta con 114) e Verona (settima con 103). Ma anche Treviso supera di oltre il doppio il bonus, con 88 giorni di sforamento e un 14mo posto.

La precedono Padova e Rovigo, 13me con 91 sforamenti, mentre Venezia fa meglio, con 76 e un 20mo posto.

ALTRI INQUINANTI - Il capoluogo della Marca è lontano dal rispettare anche i limiti di PM2,5, fissati per legge a una media annuale 25 microgrammi per metro cubo. La centralina di via Lancieri di Novara, nel 2011, ha infatti rilevato una media di 31 µg/m3, come per Vicenza e Rovigo.

La posizione di Treviso migliora di poco per quanto concerne i valori di biossido di azoto e ozono troposferico.

Se i valori medi annuali non dovrebbero superare i 40 µg/m3, a Treviso la concentrazione di biossido di azoto è in media di 58 µg/m3. Superati per ben 49 giorni, invece, i limiti di ozono troposferico (120 µg/m3).

COSA FARE? - Il dossier di Legambiente sembra confermare che domeniche a piedi, targhe alterne e limiti al riscaldamento non sono misure sufficienti a ridurre lo smog in città.

Urge una seria politica di ridefinizione degli spazi urbani e dei piani locali della mobilità. E' necessario ridurre drasticamente il parco auto in circolazione e promuovere l'utilizzo dei mezzi pubblici e la mobilità green, attivando servizi integrati e innovativi.

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