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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza maltempo, Zaia chiede aiuto ai parlamentari veneti

Il presidente della Regione Luca Zaia si rivolge a loro affinchè "alzino la voce" per avere risposte sull'emergenza maltempo

VENEZIA - “Mi rivolgo a tutti i parlamentari veneti perché facciano sentire con forza la loro voce a sostegno di un Veneto, martoriato dal maltempo, che non riceve dallo Stato le risposte minime alle sue legittime richieste. La partita del dissesto idrogeologico è troppo importante e va affrontata con gioco di squadra, senza casacche politiche”. L’appello è del presidente della Regione a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto con cui si dichiara lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito il Veneto a febbraio e marzo, ma non prevede neppure un euro per il ristoro del danni subiti.

“Un comportamento del genere – aggiunge il presidente veneto a quanto già dichiarato ieri – è non solo scandaloso ma direi anche offensivo nei confronti di una regione che finora ha tenuto su l’Italia con la sua economia. In materia di dissesto idrogeologico, fin dall’alluvione del 2010 abbiamo dimostrato di sapere lavorare in maniera aziendale, realizzando opere per 402 milioni ma per la messa in sicurezza del territorio ne servono molti di più perché gli eventi atmosferici si ripetono con sempre maggiore frequenza. A questo punto faccio una domanda a cui è doverosa una risposta in termini di concretezza: ci sono o no quei due miliardi di euro per queste emergenze sbandierati a più riprese da Renzi? Li dia al Veneto. Noi i progetti cantierabili ce li abbiamo. Se il governo non coglie questa opportunità, vuol dire che finora ha solo scherzato”.

“Ho visto che la Cassa di Risparmio del Veneto, come hanno fatto altri istituti di credito – conclude il presidente - mette a disposizione risorse a favore delle aziende e delle famiglie venete danneggiate dalle eccezionali piogge di questi mesi. Mi fa piacere che gli istituti di credito si dimostrino vicini ai bisogni del territorio. Questo certo aiuta ma non è la risposta ad un’emergenza prioritaria che deve venire dallo Stato. Uno Stato che invece continua a mostrarsi lento nel dare ma immancabilmente pronto a prendere i soldi che i veneti pagano in tasse e finiscono altrove. Chiedo quindi ai nostri parlamentari di farsi portavoce del disagio che il Veneto prova nel vedersi trattato come periferia dell’impero”.

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