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Cronaca San Lazzaro

Protesta dei forconi, Manildo dice no al presidio a San Lazzaro

Il sindaco di Treviso ha vietato lo spostamento del blocco alla rotonda per motivi di sicurezza. Il primo cittadino ha precisato che non si tratta di una scelta politica

Il sindaco di Treviso ferma il "trasloco" dei forconi dal casello di Treviso Sud alla rotonda di San Lazzaro. Giovanni Manildo, secondo quanto rivela la Tribuna di Treviso, ha infatti proibito l'organizzazione del presidio "per motivi di sicurezza".

Il sindaco ha precisato che non si tratta di una scelta politica ma di una decisione dettata da motivi tecnici: un blocco a San Lazzaro paralizzerebbe mezza città.

I manifestanti, tuttavia, non sembrano scoraggiati dal diniego del primo cittadino trevigiano, anzi sono pronti a "disturbare" in altri modi e accusano Manildo di voler sabotare la loro manifestazione per motivi politici.

Un altro rifiuto ai Forconi, però, arriva anche dalla Questura, che ha negato il permesso al presidio al casello della A28 a Godega di Sant'Urbano, anch'esso previsto a partire da lunedì.

E mentre la tolleranza verso i manifestanti e la loro protesta sembra scemare sempre di più, resistono irriducibili anche nel fine settimane i presidi a Resana, dove potrebbero durare fino al 22 dicembre, a Crocetta del Montello, a Ponte della Priula e a Santa Lucia di Piave. Da lunedì sono previsti nuovi blocchi a Vittorio Veneto Sud e a Portobuffolè.

A Santa Lucia, dove è in corso la storica Fiera dell'Agricoltura, domenica è atteso un sit in dei Forconi e degli operai della Electrolux di Susegana all'ingresso dell'esposizione, perché non venga meno l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda dell'azienda.

AGGIORNAMENTI. La manifestazione dei '9 dicembre' la faremo ma non adesso, non siamo organizzati e temiamo di non gestire la sicurezza". Lo afferma Lucio Chiavegato leader veneto di quello che è stato definito il movimento dei Forconi. Chiavegato rileva che il gruppo dirigente del movimento "non riconosce più Danilo Calvani e Gabriele Baldarelli" pertanto "al momento non ci sarà nessuna manifestazione a Roma delle altre sigle del gruppo perché prima dobbiamo radicarci sul territorio come stiamo facendo con i presidi e poi quando saremo in grado di farlo allora sì che andremo a Roma". "Abbiamo già visto - aggiunge Chiavegato - che c'è chi ha tentato di infiltrarsi nel movimento per motivi che non sono nel nostro spirito". "Non possiamo andare a Roma oggi - ha concluso - con il rischio di vedere tra le nostre fila chi viene per spaccare vetrine vestito da black block, soprattutto dopo che abbiamo conquistato la fiducia delle forze dell'ordine e che con loro abbiamo un ottimo rapporto".
 

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