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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Crolla ghiacciaio sulla Marmolada: sei morti, nove feriti, si cercano i dispersi

Al momento non c'è un numero preciso di dispersi, ma dovrebbero essere una quindicina al massimo. Un ferto grave, trasportato al Ca' Foncello di Treviso, è stato intubato sul posto. Le ricerche sono state sospese e riprenderanno lunedì mattina

È di sei vittime e nove feriti (due donne ricoverate a Trento, una 30enne di Como e una 26enne di Pergine, due cittadini stranieri ricoverati a Belluno, stranieri, uno intubato a Treviso, uno a Bolzano e due a Cavalese, fortunatamente non gravi) il bilancio provvisorio (non si esclude che sia definitivo), a seguito del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio di circa due chilometri lungo il versante trentino ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano delle cordate. L'allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivato intorno alle 13.45.

I soccorsi della Protezione civile del Trentino sono scattati immediatamente: sono stati impiegati sei elicotteri, personale del Soccorso alpino e speleologico del Trentino e del Veneto con le unità cinofile, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza provenienti anche dalle vicine province di Bolzano, Belluno e Venezia. Le operazioni vengono coordinate presso la caserma dei vigili del fuoco di Canazei, sede anche del soccorso alpino. Sul posto sono presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il vicesindaco di Canazei, Diumitri Demarchi. I feriti sono stati accolti in negli ospedali di Trento, Belluno e Bolzano: il numero sarà comunicato nelle prossime ore. I soccorritori hanno recuperato anche 4 persone illese.

Dopo la bonifica via terra dei soccorritori e delle unità cinofile, vista la situazione pericolosa per la possibilità di distacchi di altre valanghe e per scongiurare il più possibile il pericolo per gli operatori, intorno alle 15.30 è stato fatto intervenire l'elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo e con agganciata la campana Recco - una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che viene agganciata all’elicottero e consente di captare dei segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici - per effettuare una ulteriore bonifica dall'alto.

Il presidio continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne. Sull’area della valanga di ghiaccio non è attualmente operativo personale per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi. Sono state emanate ordinanze di divieto di accesso e percorrenza dell’area interessata dalla valanga congiuntamente dai Comuni di Canazei e Rocca Pietore, fino a quando non sarà accertata la natura del distacco con gli opportuni rilievi glaciologici e geologici.

«Purtroppo con eventi del genere è difficile pensare di trovare dei sopravvissuti». Dal Soccorso Alpino hanno perso le speranze di trovare altre persone in vita. Finora sono 6 le vittime accertate (di cui però non sono ancora state rese note le generalità), 9 i feriti (2 molto gravi) e almeno una decina i dispersi, che a questo punto si andranno probabilmente ad aggiungere alle vittime. Una formazione a guglia tipica dei ghiacciai è crollatA dalla sommità della Marmolada oggi 3 luglio attorno alle 13:30. La zona è molto frequentata e nelle ore successive alla tragedia vari filmati del crollo ripreso da escursionisti sono circolati sui social. Una coppia è scesa dalla cima appena 15 minuti prima del disastro. Oggi è stato raggiunto il record delle temperatura in vetta proprio nelle ore del disastro: la temperatura più alta di questa stagione, 10.3 gradi centigradi, è stata registrata alle ore 14, subito dopo il distacco del seracco.

Ricerche sospese

«Da un immediato sopralluogo - spiega il presidente del Soccorso alpino Maurizio Delantonio - abbiamo capito che c’è un pericolo a monte del ghiacciaio in quanto la calotta di ghiaccio si è staccata, ma è rimasto un pezzetto in bilico, che non è un pezzetto piccolo. Parliamo di centinaia e centinaia di metri cubi di ghiaccio». Per questo al momento sono state sospese le ricerche di eventuali dispersi. «Tutta la parte slavinata di ghiaccio e roccia è stata monitorata a vista sia dall’alto, con i mezzi aerei, che dai lati - dice - Dunque riteniamo che, se non subentrano indicazioni certe di eventuali dispersi, perché al momento certezza non ce n’è, noi dobbiamo fermarci finché non mettiamo in sicurezza la zona, cioè fin quando quel pezzetto non cade o non lo facciamo cadere»

Allertate tutte le squadre del soccorso alpino

«Quanto è successo oggi sulla Marmolada è una tragedia che ci tocca tutti e che ci colpisce profondamente. – dichiara il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - La macchina della Regione Veneto è intervenuta con tutti i mezzi, gli operatori e i volontari possibili per portare in salvo i feriti, alcuni dei quali sono stati trasportati e presi in carico dalle nostre strutture ospedaliere. Continuo, soprattutto tramite la Protezione Civile e il Suem 118 regionale (i cui uomini e donne stanno dando il massimo, lavorando senza sosta), a seguire gli sviluppi di un incidente che si fa fatica ad accettare e a comprendere. Siamo vicini ai famigliari delle vittime di questa terribile domenica sulla Regina delle Dolomiti».

«Sono in contatto con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, per tenerlo informato, e con il Capo della Delegazione del Soccorso Alpino Alex Barattin. Per la parte veneta sono già operativi i due elicotteri del Suem 118 della Ulss di Belluno. Operativo anche uno degli elicotteri della Protezione Civile della Regione del Veneto per trasportare squadre dei soccorritori alpini con unità cinofile sul posto. Tutte le squadre del soccorso alpino della zona sono state attivate. Già recuperati i primi feriti».  Sono le parole “a caldo” dell’Assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, sullo sfortunato evento che ha coinvolto la Regina delle Dolomiti: è infatti crollato un ampio seracco di ghiaccio sulla Marmolada nei pressi di Punta Rocca, lungo l'itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta.

Aggiornamento delle 9.30

Sei dispersi e un ferito. Stando alle prime ricostruzioni, è questo il bilancio degli escursionisti vicentini nella tragedia di ieri pomeriggio sulla Marmolada. Manca sicuramente all’appello il 27enne di Malo Filippo Bari, padre di un bambino, che poco prima della tragedia ha mandato un selfie ai familiari. Dalle ultime notizie trapelate, parrebbe addirittura essere arrivato il riconoscimento del corpo. Sarebbero poi coinvolti altri due alpinisti del Cai di Malo, anche se il club sottolinea che «non si sa ancora chi e quanti». Non si hanno più notizie nemmeno di Davide Miotti, guida alpina, originario di Cittadella ma residente a Tezze sul Brenta, dov'è titolare del negozio «Su e giù sport», e della moglie Erica Campagnaro. Infine, altra notizia in attesa di conferma risulterebbe dispersa una guida alpina di Valdagno, mentre sarebbe ricoverato all'ospedale di Trento un 27enne di Barbarano Mossano.

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