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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Maser

Muore dopo il vaccino, l'autopsia chiama in causa la negligenza del medico di base

Nadia Positello, 49enne di Maser, è deceduta l'11 ottobre a due settimane di distanza dalla somministrazione della prima dose. Secondo il post mortem l'inoculazione non c'entra: la donna sarebbe mal consigliata dal dottore che la seguiva

A uccidere Nadia Positello non sarebbe stato il vaccino contro il covid ma la negligenza del suo medico di base. Questa l'indicazione che emerge dall'autopsia, condotta oggi, lunedì 18 ottobre, da Antonello Cirnelli, il consulente nominato dalla Procura che sul decesso ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo in cui è stato iscritto il nome del dottore che seguiva la 49enne, che era residente a Maser e lavorava nella gelateria familiare a Crespignaga.

Il medico avrebbe infatti dovuto, una volta informato dei sintomi che la donna  riferiva nei giorni precedenti alla morte, tra cui la mancanza di respiro e debolezza, mandarla subito all'ospedale. Invece le avrebbe detto di stare a casa per riposarsi e presentarsi al pronto soccorso solo se il malessere fosse proseguito. Per essere sicuri che non via sia correlazione fra il vaccino e la morte serviranno comunque novanta giorni, intervallo di tempo in cui saranno effettuati gli esami istologici.

La donna è deceduta lunedì 11 ottobre, due settimane dopo essere stata sottoposta alla prima dose di vaccino (era il 27 settembre) presso il centro di Vedelago. La morte è sopravvenuta a causa di una embolia al polmone sinistro, provocata  da una trombosi alla gamba sinistra. Il giorno dell'inoculazione la donna, consigliata sempre dal medico di base a fare il vaccino poiché la sua "condizione"  non rappresentava un ostacolo, ai  sanitari del centro vaccinale racconta però della sua storia clinica, fatta di tromboflebiti e trombosi superficiali. Il dottore che si trova davanti hai dei dubbi, risolti a seguito di un consulto con un altro medico. L'esame autoptico dice che se fosse stata inviata in ospedale ci si sarebbe accorti della trombosi e l'embolo, che dal cuore ha viaggiato fino al polmone, sarebbe stato probabilmente evitato.
 

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