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Cronaca Maserada sul Piave

«Mi hanno tolto un pezzo di cuore. All'assassino vorrei chiedere, perchè l'hai fatto?»

Amin Adda Benameur è il papà di Aymen, lo studente 17enne vittima del delitto di Varago. L'uomo, dipendente di Contarina, non crede alla pista della droga: «E' tornato a casa da scuola e nel pomeriggio mi aveva detto: esco, vado a fare un pò di sport». Lascia anche la mamma Amaria e tre fratelli di 4 anni e mezzo, 12 e 13 anni

Caffè, qualche pezzo di focaccia sul tavolo, parole e modi cordiali. Amin Adda Benameur, padre del 17enne Aymen, vittima dell'omicidio di Varago, ha deciso di comunicare così il suo dolore ai giornalisti a cui, nella mattinata di oggi, 12 giugno, ha aperto la porta e il suo cuore, oltre a fare in questo modo da scudo protettivo verso l'esterno alla moglie Amaria, distrutta dal dolore, e agli altri bambini che oggi non sono andati a scuola. La famiglia è ben integrata: Amin lavora da 22 anni in quella che è attualmente Contarina, i figli giocano nella Cimapiave, il più piccolo frequenta l'asilo. Lo stesso Aymen da ragazzino, con uno dei fratelli, aveva fatto parte del gruppo ciclistico Mosole. Anche in parrocchia sono conosciuti, benvoluti e supportati anche dallo stesso parroco, don Federico. Prima di trasferirsi a Varago, in un appartamento più grande, prima la famiglia ha vissuto a lungo a Spresiano e a Visnadello, fino a tre anni e mezzo. Com'era Aymen? «Il ragazzo non ha amici cattivi» sottolinea Amin «ieri è tornato da scuola, ha mangiato, ha pregato e poi attorno alle 3 ha detto "mamma vado a fare un pò di sport", era calmo. Nel pomeriggio poi ho sentito due persone che hanno bussato, erano i suoi amici: non mi hanno detto che era morto ma che aveva fatto baruffa». A chiamare il 118 sono stati proprio i due amici del 17enne: hanno tentato il possibile per salvarlo (tamponando le ferite), purtroppo inutilmente. «Tutti qui lo conoscono, la gente mi fermava e mi diceva "sei il papà di Aymen?" e aggiungevano "che bravo ragazzo", quando ti dicono così ti danno la carica, ti fanno sentire orgoglioso» aggiunge ancora il padre «lui aveva molti amici a Spresiano, a Visnadello almeno 12 anni, ma anche qui a Varago».

Cosa direbbe al ragazzo che ha ucciso suo figlio? «Mi hanno cavato un pezzo di cuore» spiega «ho chiesto ai carabinieri che vorrei vedere il ragazzo che ha fatto questo, vorrei chiedergli come prima cosa il motivo per cui ha fatto questo. Perchè l'hai fatto? Che valore hai per ammazzare una persona, non solo mio figlio. Cosa ti ha spinto ad ammazzare?». Nella notte tra giovedì e venerdì i carabinieri hanno perquisito anche l'abitazione della famiglia Adda Benameur, a caccia di possibili elementi per fare luce sul delitto. Non si trova in particolare il telefono del ragazzo, un elemento decisivo per l'inchiesta. Sospetti su cosa possa aver causato l'omicidio? «Non ero preoccupato per mio figlio, lo conosco, non dormiva mai fuori, massimo undici e mezza di sera doveva essere a casa. Non come altri alle tre di notte. Lui mai» risponde Amin «quasi sempre lo aspetto e poi vado a dormire. I carabinieri comunque non han trovato niente di particolare». «Cosa è successo? Non ho visto niente e a me non hanno detto niente» chiude Amin «Non mi ha detto dove andava. Lui mi diceva sempre "prego Dio e il paradiso". Io spero che mio figlio ora sia in pace».

Il giovane Aymen

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