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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Aeroporto, il Comitato chiede controlli sui materiali della pista

Dopo il blitz alla Mestrinaro e il sequestro dei materiali trovati nei capannoni, il Comitato Aeroporto Treviso solleva dubbi sul bitume usato per il rifacimento della pista dello scalo trevigiano

Dopo il polverone sollevato dal blitz dei carabinieri del NOE nella sede di Zero Branco dell'azienda Mestrinaro e le ombre gettate sui lavori alla terza corsia dell'autostrada A4 Venezia - Trieste, cresce la preoccupazione anche per altre infrastrutture.

In particolare, si guarda all'aeroporto "Canova" di Treviso.

A sollevare i dubbi sulla natura dei materiali usati nei lavori di ampliamento dello scalo è il Comitato Aeroporto Treviso.

Il Comitato, che si è sempre battuto contro l'allargamento dell'aeroporto trevigiano, ricorda che, secondo quanto riportato nella documentazione di cantiere, parte del materiale impiegato nel rifacimento della pista, tra giugno e dicembre 2011, è stato conferito dalla ditta di Zero Branco.

"Facciamo un appello a tutte le associazioni, le forze politiche e sociali che si adoperano e che si sono adoperati in passato per la sicurezza e la salvaguardia del territorio e del Parco del Sile - si legge sulla pagina del Comitato -  E' necessario richiedere al più presto alle autorità competenti dei controlli approfonditi".

Secondo il gruppo di opposizione all'ampliamento dell'aeroporto, è "necessario inoltrare notifica alla procura di Venezia e ai carabinieri del NOE, che stanno indagando sul caso Mestrinaro, di predisporre il prima possibile dei carotaggi e dei controlli sulla composizione della pista di atterraggio".

L'urgenza - sottolinea il comitato - "è dettata non da una semplice paura o per creare allarmismo tra la popolazione ma perchè, nella supposizione che ci sia stato conferimento di materiale inquinato, la falda acquifera di superficie e l'intero adiacente Parco del Sile sarebbero a richio disastro ecologico".

"E' dovere di qualsiasi cittadino di buon senso e consapevole degli immani rischi a cui potrebbe essere sottoposta l'intera zona - ribadisce il Comitato - richiedere alle autorità un intervento di controllo dello stato della situazione in maniera urgante. Ci sono centinaia di famiglie nei dintorni dell'aeroporto che pescano attraverso pozzi l'acqua potabile anche per utilizzo alimentare ed è dovere delle autorità dare delle risposte ai cittadini".

A questo proposito il Comitato ricorda l'emergenza acqua al mercurio, risalente al 2011: "Devono assicurarci che questa volta l'acqua non sia all'arsenico, al vanadio o al nichel. Che questa volta le autorità facciano il loro dovere senza accusare di allarmismo il Comitato - conclude - e diano risposte certe alla popolazione".

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