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Cronaca Santa Maria del Rovere / Via Castello D'Amore

Microspie al comando della polizia locale, indagato agente

La Procura ha aperto un fascicolo su un presunto caso di spionaggio al comando della polizia locale di Treviso. Indagato un agente recentemente trasferito d'incarico

Veleni tra le scrivanie del comando di polizia locale a Treviso.

Il sostituto procuratore Massimo De Bortoli ha aperto un fascicolo su un presunto caso di spionaggio in via Castello d'Amore.

Secondo quanto riportato su La Tribuna di Treviso, alcuni agenti avrebbero trovato, nascoste tra incartamenti e computer delle microspie, attribuite a un collega, ora iscritto nel registro degli indagati.

L'inizio della vicenda risalirebbe ad alcuni mesi fa. Una lettera anonima avrebbe denunciato una "facile dimestichezza alle armi" e un atteggiamento "spregiudicato" da parte dell'agente incriminato, chiamando in causa anche il comandante Federica Franzoso.

Il clima al comando si sarebbe fatto pesante e l'agente in questione avrebbe chiesto e ottenuto di essere trasferito ad altra mansione. Negli ultimi giorni di servizio in via Castello d'amore, però, l'uomo sarebbe stato accusato di aver collocato delle microspie all'interno degli uffici per stanare chi gli voleva male.

L'agente però nega ogni accusa e, costretto avvalersi di un avvocato, è pronto a chiarire la faccenda al più presto.

Secondo la dirigenza si tratterebbe di veleni sparsi per ottenere la rimozione del comandante e del suo vice, Roberto Mazzon, e candidare nuovi nomi alla guida del comando.

Spetta ora alla Procura fare luce sulla vicenda.

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