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Cronaca Santa Maria del Rovere / Via Castello D'Amore

Microspie al comando della locale, vigile verso rinvio a giudizio

Chiuse le indagini per il caso di spionaggio al comando di via Castello d'Amore. La procura di Treviso chiederà il rinvio a giudizio per il vigile che installò delle microspie in caserma

Il pm Massimo De Bortoli ha chiuso le indagini riguardo al caso di spionaggio al comando di polizia locale di Treviso e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per l'agente accusato di aver posizionato delle cimici negli uffici per spiare i colleghi.

L'ipotesi di reato per il vigile è di interferenze illecite nella vita privata, con l’aggravante dei rapporti di lavoro. Secondo la procura l'uomo avrebbe posizionato le microspie di proposito, per intercettare le conversazioni dei colleghi quando lui non c'era.

L’agente continua a respingere le accuse e chiede di essere interrogato per chiarire la propria posizione.

Chiuse le indagini restano tuttavia diversi i punti ancora da chiarire. Qualche giorno dopo la scoperta della microspia, a fine novembre 2012, l’agente "incriminato" era stato trasferito da via Castello d'Amore ad altra sede, in seguito a un provvedimento disciplinare.

A denunciare la vicenda era stata una lettera anonima inviata a Ca' Sugana.

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