TREVISO Vengono in gran parte dalla caserma Serena i trenta richiedenti asilo che si sono offerti come volontari per compiere una serie di lavori pubblici di manutenzione nelle strade e nei parchi di Treviso.

Quasi tutti i migranti sono di origine africana, tranne un uomo di origini pachistane. Da martedì saranno al lavoro nei quartieri periferici della città: da San  Zeno, passando per San Lazzaro e arrivando fino a San Antonino. Il progetto, scrive "La Tribuna di Treviso" che ha riportato la notizia, è nato da un'idea del vicesindaco Roberto Grigoletto. I migranti si occuperanno di ripulire le strade dalle foglie pronte a cadere con l'arrivo dell'autunno, della sistemazione delle strade più dissestate in periferia e della pulizia di parchi e quartieri che non rientrano nel territorio di competenza di Contarina, oltre a una serie di altri lavori manuali per l'ordine e la pulizia del capoluogo della Marca. I trenta richiedenti asilo sono arrivati a compiere questi lavori dopo un lungo percorso di formazione che li ha visti prima cimentarsi con una scuola di italiano per familiarizzare con la lingua e successivamente svolgere un corso sulla sicurezza presso una scuola edile trevigiana. Nessuno dei richiedenti asilo sarà pagato per i lavori che svolgerà, ma ognuno di loro sarà coperto da un'assicurazione necessaria per il rispetto del decreto Minniti. La Nova Facility, cooperativa che gestisce l'ex caserma Serena non è nuova a queste iniziative di volontariato per aiutare i richiedenti asilo arrivati nella Marca a inserirsi nel territorio e nella comunità locale. Dopo un primo lavoro di prova nel parco adiacente le scuole Felissent, i trenta volontari entreranno in azione a partire da martedì nel quartiere di San Lazzaro.