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Cronaca

Strage di Parigi, il sindacato di poliza: "Controlli con quali mezzi?"

La denuncia di Ugl, secondo cui serve fare di più. A Treviso lunedì pomeriggio momento di raccoglimento e commemorazione delle vittime

VENEZIA Allerta massima anche in Veneto dopo la strage di Parigi. E mentre anche a Treviso sono stati potenziati i controlli e lunedì pomeriggio c'è stato un momento di raccoglimento in piazza dei Signori, con candele disposte a formare il segno della pace e un'occasione per ricordare le vittime, l'attenzione è a livelli altissimi soprattutto a Venezia, dove sono già scattati in tre giorni quattro allarmi bomba e una donna ha segnalato di aver riconosciuto uno dei terroristi, che però non si è rivelato tale. 

Dall'altra parte c'è il sindacato di polizia Ugl, che denuncia la mancanza di mezzi per la sicurezza. "Sicuramente sono stati intensificati i controlli, e adesso la questura di Venezia può contare anche sulla nuova squadra antiterrorismo, ma ribadiamo ancora una volta al Ministro Alfano e a tutti i politici che sono al governo, che di fronte a tutto questo, non vogliano capire quanto importante sia l’aeroporto di Venezia, che da ormai molto tempo è completamente sprovvisto della cosiddetta squadra laser, un reparto altamente specializzato e formato, da utilizzare in caso di voli a rischio - spiegano dall'Ugl -. Beh di tutto questo a Venezia nemmeno l’ombra a causa della cronica carenza di personale, senza contare che il Ministero ultimamente ha pensato bene di aggregare a Udine presso la IV zona di frontiera un agente per motivi ancora ignoti.. Non vogliamo assolutamente allarmare l’opinione pubblica ma in considerazione alla specificità della nostra professione e data l’affluenza delle persone che usufruiscono dei servizi offerti dall’aeroporto Marco Polo di Tessera, chiediamo a gran voce che il Governo decida di aumentare il personale in servizio all’aeroporto di Venezia, così da poter ripristinare immediatamente la squadra laser, e sia riservata particolare attenzione anche al personale presente in questura, in quanto Venezia potrebbe essere considerata una delle città europee a rischio, alla pari di Roma, Milano , Firenze, Londra ecc".

"Da troppo tempo lo denunciamo (leggi inadeguate; equipaggiamento, infrastrutture e dotazioni non sufficienti; mancanza di formazione ed adeguato addestramento) la cosa fondamentale è lo spirito motivazionale degli operatori della sicurezza, elemento sul quale é assolutamente indispensabile investire - dicono dal sindacato -. E nel momento delle scelte e con la massima allerta cosa facciamo: nulla. In un momento storico come questo, dove la sicurezza non può essere lasciata al caso, si devono attuare tutte le misure necessarie per prevenire che l’Italia possa essere colpita dalla “strategia del terrore” dei terroristi legati alla jihad e che ci siano maggiori investimenti per acquistare nuovi e più efficienti mezzi, strumenti, addestramenti e anche armamenti del personale. Invece in Italia sembra che si faccia l’esatto opposto". 
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