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Cronaca Mogliano Veneto

Cane intossicato con veleno per lumache, assolto un 74enne

Giorgio Povelato, un pensionato di Mogliano Veneto, era accusato di maltrattamento su animali: nel giardino dei vicini, proprietari dell'Husky cghe sarebbe stato avvelenato, era stato trovato del lumachicida che l'anziano usava sulla siepe di gelsomini

«Io non faccio quelle cose - ha detto Povelato - amo gli animali e molto spesso tengo il cane di grossa taglia di mia figlia». Si era difeso così un pensionato, residente a Mogliano Veneto, dall'accusa di aver appositamente avvelenato uno dei cani di razza Husky, di proprietà dei confinanti, con del lumachicida. L'uomo, Giorgio Povelato, di 74 anni, era finito a processo per il reato di maltrattamento ad animali sulla base delle affermazioni del veterinario che era intervenuto tempestivamente ed era riuscito a salvare l'animale praticandogli la lavanda gastrica. «Quell'avvelenamento - aveva detto  - non  può che essere stato doloso». L'anziano è stato però assolto.  Per capire se siano state le giustificazioni che aveva fornito o se invece sia stata la dinamica dell'incidente a non convincere il giudice sulla sua colpevolezza si capirà soltanto leggendo le motivazioni delle sentenza, che saranno depositate entro due mesi. Il 74enne, peraltro, era stato raggiunto da un decreto penale di condanna a 15 mila euro e per quanto sia incensurato non gli era stata la concessa la condizionale, il che lo aveva costretto a rivolgersi a un legale (l'avvocato Giancarlo Zanin) per fare opposizione. 

La vicenda risale all'aprile del 2017. Povelato, come ogni anno, stava provvedendo alla manutenzione delle piante che ha nel giardino della sua casa in via Palma il Vecchio a Zerman. Fra i lavori vi è anche quello di mettere il veleno per lumache che, salendo lungo il muretto di confine, si abbuffano con le foglie dei suoi gelsomini. Ma qualche giorno dopo la deposizione delle esche il cane dei vicini si sente male. Portato in un centro veterinario di Paese d'urgenza gli viene praticata una lavanda gastrica, unica strada per salvarlo. Le indagini, condotte dalla Polizia Municipale, portano al ritrovamento di una manciata di veleno nel giardino in cui era ospitato l'animale. «Senza dubbio - aveva scritto nella sua relazione il veterinario che si è occupato del caso - non si tratta di un fatto accidentale ma di un avvelenamento doloso». Ma il pensionato è stato trovato innocente, il che gli ha permesso di evitare una condanna che poteva andare dai tre ai diciotto mesi di reclusione.

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