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Cronaca Mogliano Veneto

Bimbo tolto agli affidatari, il caso arriva alla Commissione parlamentare sugli affidi

La famiglia e il legale che la assiste, l'avvocato Giovanni Bonotto, saranno la prossima settimana a Roma per una audizione. Il piccolo è stato portato in una comunità del coneglianese il 7 giugno del 2021 sulla base di una relazione scritta dalla coordinatrice della scuola paritaria di Preganziol che il ragazzino frequentava e inviata ai servizi della Usl 2

Nuovo colpo di scena nella vicenda che riguarda il bambino di 9 anni anni che un anno fa, il 7 giugno del 2021, è stato tolto agli affidatari di Mogliano Veneto con un provvedimento del Tribunale dei Minori motivato da una relazione dei servizi sociali della Ulss 2. I due genitori e il legale della famiglia, l'avvocato Giovanni Bonotto, sono stati infatti convocati per essere sentiti nei prossimi giorni dalla Commissione Parlamentare che si occupa degli affidi. L'appuntamento a Roma dovrebbe essere lunedì 27 giugno, al più tardi, martedì 28.

Intanto è stata presentata in Procura una seconda denuncia contro la scuola paritaria di Preganziol la cui coordinatrice stilò e sottoscrisse il documento che fece esplodere il caso e in cui i "genitori" del ragazzino, che oggi ha 9 anni, venivano accusati di maltrattamenti, attraverso  tra l'altro "violenze e percosse, umiliazioni con docce fredde, come punizione per avere fatto la pipì a letto" e avrebbe avuto i capelli strappati. L'accusa ipotizzata nella querela, presentata proprio nell'anniversario in cui il bambino venne prelevato dai servizi sociali per essere collocato in una comunità del coneglianese, è quella di calunnia.

Nel frattempo continuano le indagini relative alla prima segnalazione in Procura fatta dalla coppia di Mogliano. Il sostituto procuratore Mara De Donà ha infatti aperto un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di abuso in atti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico, omissione di atti d’ufficio e minaccia, a carico del dottore responsabile del servizio e tutti gli operatori dell'azienda sanitaria che sono intervenuti nel caso. Ma il tempo stringe: all'inizio del mese si è infatti saputo che i servizi della Usl 2 avrebbero individuato un'altra famiglia affidataria per il giovanissimo, che soffre di un ritardo cognitivo di cui però la "mamma” e “papà” moglianesi non sarebbe stati messi a conoscenza.
 

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