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Cronaca Mogliano Veneto

Operaio morto mentre svolgeva una derattizzazione, in tre rischiano il rinvio a giudizio

Michele Ferrazzo, operaio di 53 anni, residente a Maserada e dipendente della S.D. Disinfestazioni, è morto il 14 settembre del 2018 alla Trevimais di Mogliano, all’interno di un vano tecnico collocato qualche metro sotto il livello del suolo, dove l'uomo si trovava per effettuare i lavori di disinfestazione

Morte per asfissia o per cause naturali. Neppure l'autopsia è riuscita a risolvere il giallo sulla marte di Michele Ferrazzo,  l’operaio di 53 anni, residente a Maserada, dipendente della S.D. Disinfestazioni, morto il 14 settembre del 2018 alla Trevimais di Mogliano, all’interno di un vano tecnico di tre metri per due, collocato qualche metro sotto il livello del suolo, dove l'uomo si trovava per effettuare una derattizzazione.

Oggi, 16 maggio, si è svolta l'udienza preliminare del procedimento che vede imputati tre persone: si tratta dei rappresentanti legali della ditta che aveva incarico per le operazioni (e che agiva in sub appalto) datrice di lavoro dello sfortunato operaio, del reponsabile legale della ditta appaltatrice (la Triveneta Disinfezioni) quello della Euro Cinque di Mogliano, facente parte del gruppo Trevimais (difesi dagli avvocati Elisa Berton, Simone Guglielmin, Giorgio Dussin e Gianluca De Sario), tutti accusati di omicidio colposo

Quel giorno Ferrazzo aveva posizionato le esche per la derattizzazione in altri luoghi dello stabilimento ma nel vano in questione i vigili del fuoco, che erano intervenuti sul posto, hanno rilevato un’alta concentrazione di ammoniaca, cosa che farebbe pensare che Ferrazzo sia stato impegnato nella disinfestazione del mais usando altri prodotti. Esiste anche la possibilità che il cosiddetto “agente mortale” si trovasse già nel vano tecnico nel momento in cui è sceso il lavoratore, magari a causa di precedenti lavorazioni. E l’operaio di Maserada, che non indossava la mascherina, non poteva saperlo.

La terza ipotesi chiama in causa invece un evento naturale: il 53enne, che avrebbe sofferto di una patologia cardiaca, sarebbe morto per cause naturali. Questo almeno è lo spettro di possibilità sulle cause del decesso offerte dalla deposizione di Alberto Furlanetto, il medico legale che aveva effettuato il post mortem. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo ottobre.

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