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Cronaca Mogliano Veneto

Stupro su due colf, indagato l'ex petroliere Giancarlo Miotto

L'uomo, un 80enne residente a Mogliano Veneto, è stato denunciato da due delle colf che si occupavano della sua villa a Mogliano Veneto. Ora la Procura di Treviso ha chiesto di processarlo con l'accusa pesantissima di violenza sessuale aggravata

La notizia è passata sotto traccia per più di un anno, fino a quando il caso è scoppiato nei giorni scorsi con tutto il clamore possibile: il petroliere Giancarlo Miotto, 80 anni compiuti tre mesi fa, è stato denunciato da due delle colf che si occupavano della sua villa a Mogliano Veneto e ora la procura di Treviso ha chiesto di processarlo con l'accusa pesantissima di violenza sessuale aggravata.

Gli abusi, riporta il Corriere del Veneto, sarebbero stati subiti da due domestiche e si sarebbero ripetuti per mesi, a cavallo tra il luglio del 2020 e il 7 gennaio del 2021. Stando alla versione di una delle presunte vittime (che sono una filippina e una cittadina cingalese) l'ultima data coincide con la sua «fuga» dalla villa, in seguito alla quale la donna si è prima rivolta a un centro antiviolenza e poi all’ufficio vertenze della Cgil di Mestre. In seguito la collaboratrice domestica avrebbe confidato ciò che sarebbe stata costretta a subire.

«Ho le prove» aveva aggiunto mostrando delle chat e un video che ritrae uno dei pesantissimi approcci che aveva subito da parte dell’anziano petroliere. Non solo: «Ho saputo che un’altra collega si è dimessa dopo aver subito violenza». E così si era fatta avanti anche la seconda vittima. Entrambe le donne – di 36 e 41 anni – sono state quindi messe in contatto con gli avvocati di riferimento del sindacato e hanno sporto denuncia contro l’ex datore di lavoro.

Miotto è stato considerato a lungo uno dei «potenti» del Veneto, oltre che imprenditore petrolifero tra i più noti del settore. È stato a capo di un piccolo impero costruito negli anni Cinquanta, la «Miotto Generale Petroli», con sede a Venezia, che fino al 2015 raggiungeva fatturati vicini ai 250 milioni di euro. Poi il declino, probabilmente legato ad alcune operazioni andate male che hanno spinto la società fino al concordato fallimentare. Il suo nome era tornato sulle prime pagine dei giornali lo scorso novembre, ma quella volta la vittima era lui. Quattro uomini, due dei quali armati, erano entrati nella sua abitazione minacciando lui, la moglie e la figlia: «O mi apri o sequestro la bambina», avrebbe urlato uno dei criminali. La banda era così riuscita a svaligiare sia la cassaforte al piano superiore che quella nel caveau, portando via gioielli, denaro e orologi preziosi per un valore stimato in quasi un milione di euro.

La Procura di Treviso ritiene credibili le testimonianze della violenza al punto da aver chiuso le indagini dopo aver ascoltato, nel corso di un drammatico incidente probatorio, le due colf. E nei giorni scorsi ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio dell’anziano. Non solo: emerge che, considerata la gravità delle accuse, nella primavera del 2021 Miotto era stato arrestato e portato in carcere su ordine del giudice per l'udienza preliminare Piera De Stefani, dove è rimasto per circa una settimana prima che gli fossero concessi i domiciliari a Mogliano, nella stessa villa dove sarebbero avvenuti gli abusi. Poi era arrivata la fine della misura cautelare.

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