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Cronaca Mogliano Veneto

Commercio di opere d'arte, denunciato un pensionato: sequestrati 559 quadri

L'uomo deve rispondere di ricettazione: proponeva la vendita di opere d'arte per un valore superiore a 250 euro (soglia prevista per i mercatini della specie) e dava appuntamento per il ritiro e per la visione di altri quadri in un magazzino di Mestre

MOGLIANO VENETO In due magazzini, a Mogliano e a Mestre, nascondeva ben 559 quadri d’arte contemporanea, la maggior parte con tecnica olio su tela, degli artisti Alberto Candian, Ennio Finzi, Dino Costantini, Franco Beraldo, Gigi Candiani, Gustavo Boldrini, Renato Trevisan e Vincenzo Eulisse. Una collezione privata del valore di almeno 280mila euro e dalla provenienza ancora dubbia. A finire nei guai un pensionato moglianese che è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Padova per ricettazione. Le fiamme gialle, su delega del pm della Procura della Repubblica di Treviso, Barbara Sabattini, hanno posto sotto sequestro l'intera collezione.

L'indagine era stata avviata dalle fiamme gialle della Compagnia di Cittadella su alcuni espositori del “Mercatino dell’antiquariato e cose di altri tempi” di Piazzola sul Brenta, il primo in Italia per numero di espositori (oltre 700) ed ai primi posti in Europa, per verificare il rispetto della normativa fiscale ma anche della Legge Regionale che disciplina proprio i mercatini dell’antiquariato e del collezionismo.

Nel corso dell'evento i finanzieri hanno notato che un pensionato, dichiaratamente hobbista, B.P. residente a Mogliano Veneto, proponeva la vendita di opere d’arte per un valore superiore a 250 euro (soglia prevista per i mercatini della specie) e dava appuntamento per il ritiro e per la visione di altri e numerosi quadri presso un magazzino in Mestre-Venezia. Da qui è scattata la segnalazione alla Procura e la perquisizione per accertare se presso la residenza del soggetto ovvero nel deposito di Mestre-Venezia potessero trovarsi opere d’arte contraffatte, in violazione alla normativa sui diritti d’autore.

Arte

Il pensionato non ha saputo giustificare la provenienza dei dipinti. Sono in corso accertamenti per verificare l’autenticità e la provenienza delle opere poste sotto sequestro, nonché le eventuali violazioni di carattere fiscale connesse all’attività del pensionato. L’attività di servizio nello specifico comparto testimonia, ancora una volta, l’attiva presenza della Guardia di Finanza sul territorio padovano e l’impegno profuso costantemente a tutela dei consumatori e degli imprenditori onesti.

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