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Cronaca Mogliano Veneto

Perseguitata dalla professoressa, depone la madre della vittima

La ragazza era in seconda media quando sarebbe stata fatta oggetto di stalking da parte di una sua insegnante con atteggiamenti denigratori e umiliazioni. La mamma: «Mia figlia non voleva più andare a scuola»

E' stata una udienza drammatica quella che oggi, lunedì 26 aprile, ha segnato il ritorno in aula della ragazza che sarebbe stata fatta oggetto di stalking da parte della sua insegnante di italiano della seconda media. Sul banco dei testimoni è infatti salita la madre della giovane, che al tempo era una studentessa di una nota scuola privata di Mogliano Veneto.

L'alunna era viittima di atteggiamenti "strani" da parte della professoressa, una 51enne che spesso si sarebbe lasciata andare a battute ambigue e atteggiamenti denigratori prendendola di mira con prese in giro e umiliazioni. Persino i voti alti che riceveva, perché a scuola è sempre andata bene, sarebbero stati una occasione per rivolgerle commenti inappropriati. Insomma, le ore di lezione di lettere si sarebbero tramutate in un vero tormento, rendendo sgradevoli le giornate trascorse a scuola tanto che la famiglia aveva deciso di farle cambiare istituto.

Ma quella che sembrava essere la soluzione dei problemi diventa invece l'inizio dell'incubo. La ragazza infatti racconta di aver incontrato in alcune occasioni la ex insegnante fuori dalla nuova scuola, episodi che poi si sono verificati anche negli anni successivi, quando la giovane aveva iniziato la scuola superiore e la sua ex professoressa di lettere, improvvisamente, sarebbe ricomparsa tornando a seguirla, a fissarla ancora fuori dalla scuola o in giro per la città. Pedinandola, neppure con troppa discrezione, a piedi o in macchina.

«Mia figlia - ha raccontato la madre - improvvisamente lamentava i classici "malesseri" delle ragazzine che non vogliono più andare a scuola: mal di pancia, mal di testa, una generale indisposizione. Quando rientrava dal collegio spesso piangeva, diceva che quella professoressa la fissava anche quando cercava di nascondersi in classe, magari dietro ad una suo compagno. Ho visto anche io che l'insegnante la guardava con insistenza, era una cosa che metteva mia figlia a forte disagio, oltre che condizionarne la vita in classe perché, quale sia il motivo non lo so, pare che la professoressa le abbia messo contro i compagni di scuola».

«Mi è stato riferito - ha proseguito - che una volta abbia detto che anche lei voleva una persona morta, rispondendo così ad un ragazzo che, in classe, raccontava di voler uccidere un cane che lo disturbava alla notte con il suo abbaiare. E mentre lo diceva fissava mia figlia». 

A processo ha testimoniato anche una delle insegnanti che la ragazza ha avuto una volta cambiato la scuola, che ha riferito di un "evidente malessere della ragazza". Sul banco dei testi è poi anche una ragazza, compagna di classe della giovane, che ha testimoniato come negli anni successivi, e cioè quando la presunta vittima di stalking aveva iniziato la scuola superiore, ci fosse in parecchie occasioni la professoressa di italiano delle medie a pedinarla, a volte a bordo della sua macchina, e a fissarla mentre si trovava fuori dall'istituto scolastico, in alcune circostanze persino quando la incontrava in città.

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