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Cronaca Mogliano Veneto

Chiede soldi per problemi di salute di madre e figlio, la Corte d'Appello conferma la condanna

G.D.C., 48enne di Martellago, sarebbe riuscita a farsi consegnare dalla titolare di un negozio di  Mogliano, il "Mughetto", oltre 180 mila euro facendo finta di averne bisogno per risolvere dei problemi medici dei suoi parenti

E' stata confermata in Corte d'Appello la condanna  a un anno e sei mesi di reclusione, senza condizionale,  inflitta in primo grado a Treviso a G.D.C., 48enne di Martellago, che sarebbe riuscita a farsi consegnare dalla titolare di un negozio di  Mogliano, il "Mughetto", facendo finta di averne bisogno soprattutto per i problemi di salute della madre e del figlio, più di 180 mila euro. La sentenza è stata parzialmente modificata nella parte risarcitoria, ridotta dai giudici da 250 mila euro a 200 mila euro.

La vicenda risale al periodo tra il maggio del 2016 e il marzo del 2017. G.D.C. si sarebbe presentata come la figlia di una cliente storica dell'attività commerciale, che è specializzato nella creazione e nel confezionamento di bomboniere (difesa dall'avvocato Alessandro Canal). Alla titolare la presunta truffatrice, accusata di truffa aggravata, avrebbe detto di essere una top manager di Bulgari, di possedere vaste proprietà immobiliari e di avere problemi economici temporanei dovuti ad intoppi legati all'eredità del padre.

«Mio figlio, tra l'altro, è gravemente ammalato» avrebbe detto la donna, che al titolare del "Mughetto" chiede quindi denaro in prestito. E a riprova  delle malattie sofferte dal figlio e anche dalla madre avrebbe prodotto falsi referti medici. Le due donne entrano in confidenza e la 48enne a questo punto avrebbe fatto scattare la trappola, inducendo la vittima a darle il contante richiesto, fatta salva una pronta restituzione quando si sarebbe sbloccata la vicenda legata all'eredità.

A partire dal marzo del 2017 G.D.C. viene sollecitata alla restituzione, inutilmente. Secondo le indagini della Procura di Treviso l'ammontare del prestito  è di 187 mila 169 euro, una enormità che a sua volta provoca problemi di natura economica alla titolare del negozio, che viene costretta a sporgere denuncia.
 

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