rotate-mobile
Cronaca Monastier di Treviso

Furti con la tecnica del foro sull'infisso: ricercati i "gemelli Lupin"

I due avrebbero compiuto diversi colpi a Udine. Uno dei fratelli, Eduard Trushi, nel 2019 è stato condannato a Pordenone a sei anni e dieci mesi e a cinque anni e due mesi di reclusione

Vengono chiamati gemelli Lupin. Per la loro somiglianza, essendo fratelli monozigoti. Ma anche per la stessa acconciatura e la loro abilità nei furti come il personaggio letterario ideato da Maurice Leblanc nel 1905. Edmon e Eduard Trushi, cittadini di nazionalità albanese, hanno all’attivo un centinaio di colpi nel Nord Italia e nella zona del pordenonese, e nel periodo tra novembre e dicembre 2022 sono stati segnalati episodi simili con la tecnica del “foro sull’infisso”. Grazie alle indagini compiute dai carabinieri del Comando Provinciale di Udine sono emersi alcuni sospetti che a compiere tali fatti siano state proprio le due persone già ricercate e condannate per simili reati. I carabinieri hanno da questo punto di vista divulgato la foto delle due persone sospettate di questi illeciti, chiedendo a chiunque li riconoscesse di contattare il numero di emergenza.

I casi di Pordenone, dall’assoluzione nel 2016 alla condanna nel 2019 

Edmon e Eduard Trushi si sono resi protagonisti anche nella provincia di Pordenone. I carabinieri nel 2014 erano tuttavia riusciti a trovare del Dna su una Mercedes rubata e lasciata nella zona di Sacile. Da quelle tracce le forze dell’ordine erano riuscite a risalire i Eduard Trushi, ma in quel processo, che si svolse nel 2016, fu assolto per non aver commesso il fatto. Dall'inchiesta era emerso che l'impronta genetica dei due gemelli era troppo simile e avrebbe richiesto analisi ancora più approfondite, come avevano sostenuto gli esperti del Ris.

Colpi anche nella Marca

Nel 2019 Eduard Trushi venne invece condannato due volte dal Tribunale di Pordenone. Nel primo caso gli fu inflitta la pena detentiva di cinque anni e due mesi per ricettazione e quindici furti tra Aviano e il Veneto. Nel secondo i magistrati avevano contestato al ragazzo quarantuno furti (auto, soldi e orologi) compiuti nelle province di Pordenone, Venezia, Treviso e Mantova dall’8 al 20 novembre. Colpi che, come emerge dal Messaggero Veneto, cominciarono dalle aree del pordenonese (Sacile, Porcia e Pordenone) e proseguirono a Ostiglia e Volta Mantovana, paesi del mantovano, e in diverse aree del Veneto come Fossalta di Piave, Monastier di Treviso,  San Biagio di Callalta ed Eraclea.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Furti con la tecnica del foro sull'infisso: ricercati i "gemelli Lupin"

TrevisoToday è in caricamento