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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Monfumo

Cagnolina con collare anti-abbaio, padrone rischia fino a 10mila euro di multa

Il giovane esemplare di segugio degli Appennini era sfuggito al proprietario durante un'uscita di addestramento. Al collo un dispositivo "no bark", che emette una scossa elettrica non appena l'animale abbaia. L'uomo era stato identificato e subito denunciato per maltrattamento nei confronti di animali

Una giornata di sole dedicata, come da calendario venatorio, all'allenamento e addestramento dei cani da caccia. Ma Nika, una giovane cagnolina di 9 mesi alla sua prima uscita, prende a scappa via. La ritroveranno qualche ora più tardi a otto chilometri, nel comune di Castelcucco, spaventata e assetata. Nika però, che è un esemplare di segugio degli Apennini, presenta un particolare che non sfugge alla Guardia Forestale che, con pazienza, si era avvicinato ed era riuscito a prenderla: al collo ha infatti quello che sembra un collare "no bark", ovvero uno dei quei congegni che, nel caso in cui il cane abbai, emettono una scossa elettrica. E subito scatta la denuncia per il proprietario, a cui le forze dell'ordine sono risalite grazie al micro chip presente sull'animale. L'uomo si trova ora a processo con l'accusa di maltrattamenti nei confronti dell'animale.

Era il 19 agosto del 2018 quando il proprietario di Nika ed altri amici, tutti con la passione per la caccia, si trovano a Monfumo per addestrare i cani. La cagnolina si trova lontana da casa per la prima volta e, probabilmente complice il trambusto e un carattere esuberante, prende e si allontana dal gruppo. L'uomo cerca di richiamare il cane ma la giovane Nika è già troppo lontana. Così scattano le ricerche, che però sono infruttuose. Qualche ora più tardi la cagnolina si imbatte però in una Guardia Forestale a Castelcucco. Ha percorso oltre otto chilometri ed è visibilmente frastornata perchè non trova più il suo padrone. L'agente riesce a conquistare la fiducia dell'animale, che è in perfette condizioni, fino a recuperare il cane. Che però ha intorno al collo un collare del tipo "no bark", ovvero un dispositivo che, azionato a distanza, rilascia una scossa elettrica ogni qualvolta il cane si metta ad abbiare. Questo tipo di collare è espressamente vietato dalle legge: due sentenza della Corte di Cassazione, una del 2018 a carico di un veronese e una del 2020, vietano l'utilizzo sostenendo che «l'uso del collare anti-abbaio  concretizza una forma di addestramento fondata esclusivamente su uno stimolo doloroso tale da incidere sensibilmente sull’integrità psicofisica dell’animale».

Nel caso di specie il proprietario ha negato che il collare messo addosso a Nika fosse del tipo per il quale gli Ermellini hanno fatto divieto. Il giudice Cristian  Vettoruzzo ha quindi rinviato il processo al 16 settembre: durante questo tempo il dispositivo, che è stato sequestrato, verrà esaminato. Il proprietario rischia una ammenda che può arrivare ai 10 mila euro.  

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