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Cronaca Montebelluna

Troppo palesi le differenze fisiche, lo scambio di persona è un reato "impossibile"

Protagonisti della vicenda due cittadini ghanesi, che hanno tentato di confondere i commissari all'esame di lingua italiana per i richiedenti di permessi di soggiorno di lungo periodo. Oggi, giovedì 4 novembre, l'udienza preliminare da cui sono usciti entrambi prosciolti

Uno era alto 160 cm, l'altro invece era oltre 20 centimetri più alto. Ma avevano ugualmente tentato uno "scambio di persona", con il secondo che si era presentato al test di lingua italiana per richiedenti il permesso di soggiorno di lungo periodo al posto del primo. Beccati erano stati denunciati e oggi giovedì 4 novembre, difesi dagli avvocati Pierantonio Menapace e Pio Romano, sono comparsi di fronte al gup Marco Biagetti che doveva decidere sulla richiesta della Procura di rinvio a giudizio, accusati dei reati di falsa attestazione a pubblico ufficiale e falso ideologico.

Ma proprio le macroscopiche differenze fisiche sono valse a Kwame Acheampong e Dominic Osei, 38 e  44 anni, entrambi originari del Ghana, il non luogo a procedere. Il loro è infatti un "reato impossibile" (come la falsificazione, per esempio, di una banconota da 30 euro): astrattamente esiste ma non è in grado di produrre i propri effetti perché immediatamente riconoscibile.

La vicenda risale al dicembre del 2019. A Montebelluna Kwame Acheampong, che conosce abbastanza bene la nostra lingua, si presente al test al posto di Dominic Osei, il cui italiano è molto stentato. Di fronte agli esaminatori e poi davanti a due carabinieri, intervenuti su segnalazione della commissione, Acheampong si spaccia per l'amico e connazionale. Fino alla verifica che inchioda il ghanese, "fregato" dalla differenza d'altezza. Un elemento, ha stabilito il giudice, che rendeva la "truffa" immediatamente valutabile. E così i due hanno lasciato il Tribunale da uomini liberi.    

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