Causa la morte di 87enne in un tamponamento, camionista patteggia un anno
L'uomo, C.U., 51enne di Cordignano, era il responsabile della morte di Angelo Aroma, 87 anni, di Morgano, avvenuto per i postumi dell'incidente accaduto il 22 marzo 2021 a Levada di Piombino Dese, nel Padovano. All’imputato è stata inoltre inflitta la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per dodici mesi
Ha patteggiato un anno di reclusione, con il beneficio della condionale, C.U., il 51enne di Cordignano responsabile della morte di Angelo Aroma, 87 anni, di Morgano, avvenuto per i postumi dell'incidente accaduto il 22 marzo 2021, alle 11.30, a Levada di Piombino Dese, nel Padovano. All’imputato è stata inoltre inflitta la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un anno. Si è concluso così il procedimento, di fronte al gup di Padova Domenica Gambardella, a carico del camionista che ha centrato la Jaguar condotta dal figlio 53enne, a bordo della quale, sul sedile posteriore, era trasportata anche la moglie della vittima. Aroma era invece sul sedile anteriore quando avvenne lo schianto.
Il conducente, che procedeva con direzione Levada-Torreselle con i due genitori, giunto all’altezza del civico 67 lungo la strada provinciale 50, stava apprestandosi a svoltare a sinistra quando è sopraggiunto da dietro l’autoarticolato Volvo FH500 condotto dal 51enne, un’autocisterna carica di migliaia di litri di latte, che ha tamponato con violenza la vettura. Al “padroncino” era stato contestato in particolare di non aver mantenuto adeguata distanza di sicurezza e di non essersi avveduto in tempo utile dell’autovettura che lo precedeva, che era ferma in prossimità della linea di mezzeria per svoltare a sinistra, con l’indicatore di svolta regolarmente azionato. Nessuna violazione è stata invece riscontrata in capo all’automobilista dall’inchiesta e dal rapporto della Polizia locale della Federazione dei Comuni del Camposampierese, intervenuta per i rilievi; del resto, il camionista si era assunto fin da subito la responsabilità riferendo agli agenti di essere stato abbagliato dal sole, giustificazione che ovviamente non gli ha risparmiato l’accusa di omicidio stradale.
In seguito al potente urto posteriore da parte del mezzo pesante, tutti e tre gli occupanti della macchina (l’autotrasportatore è uscito illeso) sono rimasti feriti e sono stati condotti dalle ambulanze del Suem all’ospedale di Camposampiero, ma se il conducente se l’è cavata con la frattura della scapola e la madre con contusioni dorsali, Angelo Aroma, pur indossando correttamente la cintura di sicurezza, ha riportato politraumi gravi e importanti, in particolare fratture costali e vertebrali multiple. Le sue condizioni sono progressivamente peggiorate e i medici non sono riusciti a salvarlo: l’ottantasettenne, imprenditore agricolo in pensione, è spirato dopo una settimana di agonia, il 29 marzo, lasciando in un dolore immenso la moglie, il figlio e un’altra figlia, oltre a due fratelli.
Rimane da convincere alla piena assunzione di responsabilità anche la compagnia di assicurazione, peraltro quella del veicolo stesso dove viaggiava la vittima, Axa, che, pur a fronte di una dinamica già da prima inequivocabile e di un terzo trasportato, sta inspiegabilmente frapponendo ogni ostacolo per non risarcire in modo integrale gli aventi diritto, al punto che Studio3A (cui i familiari della vittima, costituiti coma parte civile, si sono affidati) ha dovuto proporre anche un reclamo all’Ivass, l’Istituto di vigilanza del settore assicurativo.