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Cronaca Moriago della Battaglia

Omicidio di Elisa Campeol: «Biscaro non era "padrone del proprio volere"»

Il 34enne killer, ex operaio di Col San Martino reo confesso dell'uccisione della barista 35enne di Pieve di Soligo, avvenuta all'Isola dei Morti il 23 giugno del 2021, comparirà davanti al gup Cristian Vettoruzzo il prossimo 30 novembre

Il 30 novembre prossimo Fabrizio Biscaro, l'assassino 34enne reo confesso che, il 23 giugno del 2021, uccise con venti coltellate Elisa Campeol, 35 anni di Pieve di Soligo, mentre questa stava prendendo il sole in riva al Piave in una spiaggetta dell'Isola dei Morti a Moriago della Battaglia, comparirà davanti al giudice per l'udienza preliminare, Cristian Vettoruzzo. E già si preannuncia uno scontro a colpi di perizie tra Rosa Parenti, il difensore di Biscaro che da dicembre si trova nel Rems di Nogara (Verona) dove è sottoposto ad una misura di sicurezza, e il legale della famiglia della vittima, Lorenza Secoli. Motivo del contendere sarà la capacità del 34enne di stare a giudizio e la contestazione della consulenza, eseguita dallo psichiatra Tullio Franceschini, secondo cui, al momento di commettere l'omicidio, Biscaro non era "padrone del proprio volere".

All'ex operario di Col San Martino, tra l'altro, è stata diagnosticata una grave forma di disturbo psichiatrico: sente le voci, ovvero ha la stessa allucinazione uditiva che lo avrebbe spronato a far del male quando trucidò Elisa. Qualsiasi siano le risultanze dell'udienza preliminare, il 34enne finirà comunque davanti alla Corte d'Assise, che dovrà giudicarlo per l'omicidio (qualora ci sia un rinvio a giudizio) o decidere sulla misura di sicurezza che gli verrà imposta qualora non dovesse essere perseguibile ma considerato socialmente pericoloso.

La morte di Elisa Campeol avvenne intorno all’ora di pranzo. Biscaro vagò nella boscaglia circostante al luogo dell'uccisione per due ore con in mano un coltello che aveva comperato il giorno prima in un supermercato a Valdobbiadene. Poi si avventò sulla giovane donna che stava prendendo il sole, colpendola alla spalle almeno venti volte. Disturbato da due testimoni oculari, che di fronte alla scena si erano messi a urlare, inflisse un fendente che ha raggiunto la Campeol al cuore e che ha causato il suo rapido dissanguamento. Mentre Elisa era ancora viva le mozzò anche l’orecchio sinistro, portato come macabro trofeo ai carabinieri della stazione di Valdobbiadene, dove si costituirà mezz’ora dopo.

Fabrizio Biscaro  era stato in passato un paziente del centro di salute mentale di Conegliano, dove è risultato  in cura per quella che i sanitari definirono al tempo una forte depressione. Le medicine che gli erano state prescritte gli avrebbero però provocato degli effetti collaterali particolarmente fastidiosi e l'ex operaio, qualche mese prima del fatto di sangue, aveva smesso di seguire la cura farmacologica e non andava più neppure alle visite programmate con lo psicologo. La sua situazione clinica sarebbe poi stata ulteriormente compromessa durante il lockdown e, alla fine del 2020, avrebbe anche tentato il suicidio.

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