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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Moriago della Battaglia

Omicidio di Elisa Campeol, Fabrizio Biscaro è stato rinviato a giudizio

La decisione è stata presa oggi, 20 gennaio, dal gup Cristian Vettoruzzo al termine dell'udienza preliminare a carico del 34enne, reo confesso dell'omicidio perpetrato il 23 giugno del 2021 quando con venti coltellate uccise Elisa Campeol, 35 anni di Pieve di Soligo, mentre questa stava prendendo il sole in riva al Piave in una spiaggetta dell'Isola dei Morti a Moriago della Battaglia

Fabrizio Biscaro è stato rinviato a giudizio. Questa la decisione presa oggi, 20 gennaio, dal gup Cristian Vettoruzzo al termine dell'udienza preliminare a carico del 34enne, reo confesso dell'omicidio perpetrato il 23 giugno del 2021 quando con venti coltellate uccise Elisa Campeol, 35 anni di Pieve di Soligo, mentre questa stava prendendo il sole in riva al Piave in una spiaggetta dell'Isola dei Morti a Moriago della Battaglia. La data d'inizio del processo, in cui l'uomo deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, è stata fissata al 3 aprile del 2023.

Sarà la Corte d'Assise a decidere se Biscaro, attraverso la valutazione delle perizie effettuate dal consulente del Tribunale e dal Rems di Nogara (Verona) dove attualmente si trova ricoverato, sia o meno capace di stare a processo e soprattutto se il 34enne fosse in possesso di tutte le sue facoltà al momento di compiere l'assassinio. Il giudice aveva infatti respinto sia l'istanza della difesa (affidata all'avvocato Rosa Parenti) finalizzata ad eliminare le aggravanti concedendo cos' all'imputato di poter accedere al giudizio abbreviato sia le richieste del pubblico ministero Gabriella Cama che aveva profilato la necessità di altre perizie sulle condizioni cliniche. Vettoruzzo, non ammentendo il rito alternativo, ha di fatto applicato la normativa: dal momento che all'imputato è stata applicata una misura di sicurezza e per effetto del fatto che (non essendo possibile l'abbreviato) non si può decidere sul suo proscioglimento, ha rimandato tutto all'apertura del processo.

La consulenza, eseguita dallo psichiatra Tullio Franceschini dice che, al momento di commettere l'omicidio, Biscaro non era "padrone del proprio volere". Al giovane sarebbe stata inoltre diagnosticata una grave forma di disturbo psichiatrico: sente le voci, ovvero ha la stessa allucinazione uditiva che lo avrebbe spronato a far del male quando trucidò Elisa ed è affetto da una grave patologia che afferisce la personalità. Lo stesso centro di salute mentale dove era stato in cura nei mesi precedenti ai fatti avrebbe deciso di cambiargli la cura farmacologica, passando dal trattamento riservato alle persone con problemi di depressione agli psicofarmaci.

La morte di Elisa Campeol (la famiglia si è affidata all'avvocato Lorenza Secoli) avvenne intorno all’ora di pranzo. Biscaro vagò nella boscaglia circostante al luogo dell'uccisione per due ore con in mano un coltello che aveva comperato il giorno prima in un supermercato a Valdobbiadene. Poi si avventò sulla giovane donna che stava prendendo il sole, colpendola alla spalle almeno venti volte. Disturbato da due testimoni oculari, che di fronte alla scena si erano messi a urlare, inflisse un fendente che ha raggiunto la Campeol al cuore e che ha causato il suo rapido dissanguamento. Mentre Elisa era ancora viva le mozzò anche l’orecchio sinistro, portato come macabro trofeo ai carabinieri della stazione di Valdobbiadene, dove si costituirà mezz’ora dopo.

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