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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Lavoro, Veneto tra le prime tre regioni per numero di infortuni mortali

Il consigliere regionale Andrea Zanoni: “La risposta dell’assessore Coletto è insoddisfacente. Serve un impegno maggiore della Regione sul fronte della prevenzione e dei controlli”

TREVISO “Gli incidenti sul lavoro continuano ad aumentare: siamo di fronte a un’emergenza e servono interventi adeguati, non ordinari. È evidente che le misure della Regione, nell’ambito delle proprie competenze, sono comunque insufficienti, occorre un impegno maggiore”. A dirlo è Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico replicando alla risposta dell’assessore Coletto all’interrogazione a risposta immediata dello scorso 5 febbraio relativa all’incremento delle morti bianche, sottoscritta dall’intero gruppo.

“Nella sola provincia di Treviso ci sono state otto vittime in tre mesi contro le 11 di tutto il 2017, il Veneto è tra le prime tre regioni in Italia per numero di infortuni mortali. Secondo quanto risulta dal Programma regionale per l’epidemiologia occupazionale hanno perso la vita già 10 persone (dati aggiornati a febbraio), erano state 49 nel 2017, mentre le cifre Inail parlano addirittura di 61. Servono mezzi adeguati per combattere questa piaga, le risorse finora impegnate non bastano. L’assessore Coletto ha ricordato le somme girate alle Ulss degli introiti derivanti dal pagamento delle sanzioni comminate dagli Spisal per violazione delle norme sulla sicurezza: 2,3 milioni di euro destinati alla realizzazione di progetti di sostegno alle imprese e ai lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e altri 4,8 per progetti formativi.

Nonostante questi soldi, il trend degli incidenti è in continua crescita: credo sia necessario un maggior confronto con gli addetti ai lavori, a partire dai sindacati, in particolare Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, per capire come e dove intervenire. Resta poi aperta la questione degli Spisal: in provincia di Treviso con l’unificazione delle tre Ulss i medici del lavoro sono stati dimezzati, da otto a quattro ed è la stessa Ulss a lamentare la carenza anche dei tecnici incaricati dei controlli. Per un’attività di prevenzione e sanzionatoria adeguata è doveroso un impegno più deciso da parte della Regione. E posso assicurare alla Giunta - conclude Zanoni - che continuerò a starle col fiato sul collo affinché mantenga gli impegni promessi e intensifichi la propria azione”. 

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